L’asse col Genoa può portare due rinforzi all’Inter. Uno è abbastanza vicino, Josep Martinez: nelle prossime ore andranno in scena nuovi contatti fra i due club, potenzialmente decisivi per la chiusura. Partiamo però dall’altro, Albert Gudmundsson che al momento è più lontano ma i nerazzurri vorrebbero comunque portare alla corte di Simone Inzaghi, il principale sponsor dell’attaccante islandese. Forte, per carità, ma non proprio gratis - si parte da 40 milioni di euro - e tutto sommato reduce dalla prima vera annata ad altissimi livelli.
Complice il protagonismo, mediatico e non, di Valentin Carboni, cresce il partito di chi all’uomo dagli occhi di ghiaccio preferirebbe il ragazzo dal tocco delicato. Per la cronaca: chi scrive, tra i due, prenderebbe Paulo Dybala. Dato però che, allo stato attuale, la Joya è solo un’idea di giornalisti e tifosi, non una pista concreta, tanto vale attenersi alle ipotesi sul tavolo. Pro e contro sono rovesciati: Gudmundsson con Inzaghi giocherebbe di più, ma arriverebbe al picco della sua carriera. Valentin di spazio faticherebbe a trovarne, ma con un po’ di fiducia potrebbe diventare qualcosa di diverso. Scommetteremmo sul secondo, anche spingendo l’allenatore - al quale viceversa rinnoveremmo il contratto fino al 2027 come vuole e non al 2026 che è il modo di tenersi una exit strategy - a puntare di più su qualcosa di diverso e giovane. Poi magari vanno bene anche entrambi, Arnautovic permettendo: a livello economico, è complicato.
L’altro ragazzone in arrivo, questo si, dal Genoa, è un ottimo affare nel rapporto qualità/prezzo. Josep Martinez potrebbe anche non essere il portiere dei prossimi dieci anni, cosa che si pensa di Bento in viale della Liberazione. Ma, punto primo: anche il brasiliano sarebbe stato una scommessa, pare bravo ma poi una serie di fattori devono giocare il loro ruolo perché le impressioni siano confermate. Punto secondo: al Paranaense chiedevano 20-25 milioni, tutti e subito. Col Genoa si lavora a un’operazione diversa, al termine della quale dalle casse interiste usciranno realisticamente 7-8 milioni di euro. Morale della favola: se si rivelerà all’altezza, e qualche indizio comunque c’è, sarà un titolare preso ai saldi. In caso contrario, un secondo al prezzo di un secondo.
Del mondiale per club, alla data attuale, non si sa praticamente nulla. L’Inter ha festeggiato, come tutti i club coinvolti, la qualificazione, ma anche Marotta inizia ad avere i dubbi di tutti. A un anno dalla competizione, non sono note location, sponsor, accordi televisivi, persino il montepremi è un fantasma. Si parlava di un minimo garantito di 50 milioni di euro, potrebbero essere meno. Il tema dei contratti in scadenza al 30 giugno 2025 è irrisolto e irrisolvibile. I sindacati dei calciatori sono sul piede e pure le società iniziano a sollevare qualche ancelottiano sopracciglio. Alla fine, il mondiale si farà: gli agganci FIFA col mondo arabo risolveranno un sacco di dubbi. Quanto alla trasparenza, ci vediamo al prossimo giro.
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