Niente, prima di scrivere leggevo la storia dell'ex portiere del Torino, Sereni: mi sembra fantascienza. Dopo 11 anni ha vinto la sua battaglia. Accusato di molestie su minori. Passare 11 anni di notte con questa accusa che poi un tribunale ti dice "ingiusta perché il fatto non sussiste" significa ammazzare un uomo. Per fortuna, in questo caso, la giustizia ha fatto il suo corso ma 11 anni di vita a Sereni nessuno li restituisce e forse andrebbero fatti fare di galera a qualcun altro. Nulla, ho letto e ho scritto a ruota libera. Scusate. Parliamo di calcio. La Juventus, nei primi 20 minuti contro la Lazio, si prestava ai peggiori insulti. Se avessimo scritto un editoriale al ventesimo sarebbe venuta giù la Mole Antonelliana. Poi la svolta. Come se fossero due squadre diverse, un'altra partita, un'altra stagione. Questa è la Juventus di quest'anno. Che vi piaccia o no. Meglio che ve la facciate piacere. La Juventus è brutta, non gioca a calcio e può prenderle anche dal Crotone ma se si sveglia può vincere a Barcellona, Madrid e Monaco in scioltezza. Squadra strana ma soprattutto incostante e umorale. Con la Lazio, in mezz'ora, ha fatto grandi cose. Morata fa la differenza, Chiesa sta diventando giocatore internazionale, va recuperato quanto prima Dybala e questa squadra non deve essere Ronaldo dipendente. Pirlo è una brava persona, diventerà un grande allenatore (forse ma non credo) ma oggi con la Juve non c'entra ancora nulla. Con il Porto, domani sera, niente scherzi. Sarebbe una disfatta. Bisogna passare il turno e anche senza troppi patemi d'animo.
I complimenti li merita il Milan perché nonostante infortuni, Sanremate e avversari più forti, riesce comunque a vincere a Verona, a restare a galla, a non far scappare del tutto l'Inter anche se molti giochi sembrano compromessi ed è un bene vedere il Milan così grintoso e voglioso di fare bene. La serie A ha bisogno del Milan. Questi ragazzi stanno facendo una grandissima stagione e il secondo posto sarebbe il giusto premio. Certamente, in estate, serviranno rinforzi. Il primo: prolungare Donnarumma, il secondo trovare un difensore centrale, terzo e più importante dopo Donnarumma trovare una bella prima punta. A Ibra bisogna solo dire grazie per aver contribuito al rilancio della squadra, del brand e della società. Ha fatto benissimo al Milan e ha vinto la sua scommessa ma pensare di andare avanti con Ibra sarebbe un grave errore. Al massimo, se proprio volete, dategli un posto in società ma l'attacco affidiamolo ad una punta giovane e forte. Sanremo, d'altronde, ha consacrato l'Ibra spettacolo. Una nuova vita lo aspetta, questa con gli scarpini forse finisce qui.
Che bella la lotta per la retrocessione. Il Parma dovrebbe fare un viaggio a Lourdes. D'Aversa ha ridato anima e gioco ad una squadra morta che per come è stata costruita meriterebbe la serie B senza discussione. D'Aversa ha messo le mani nei posti giusti ma i 6 punti già in tasca con Udinese, Spezia e Fiorentina rischiano di pesare definitivamente sulla salvezza dei ducali. Prove di resurrezione, difficile quasi impossibile, per Cosmi a Crotone. Comunque c'è la conferma che Parma e Crotone hanno cambiato tardi. A volte bisognerebbe capire prima che il problema sta in panchina. Cagliari ne è l'esempio. Chi rischia grosso è il Torino che nonostante il cambio non ha cambiato marcia. Qualche punticino dopo il novantesimo, la vittoria contro il Cagliari defunto di Di Francesco e nulla di più. Due partite da recuperare, forse. Quella con il Sassuolo sì ma quella con la Lazio andava giocata. Lotito ha ragione nella sua battaglia e fa bene a portarla fino in fondo. I precedenti sono pericolosi in questo periodo storico per la nostra serie A. Il bene del campionato viene prima del bene del singolo club. La Lazio, questa volta, non ha torto. Il Torino nel frattempo crolla anche a Crotone. Prende 4 gol dall'ultima in classifica e ci fa pensare che il problema non erano Mazzarri, Longo e Giampaolo. Il problema non è Nicola. Questo Torino costa tanto e non si riprende più. La serie B sarebbe la pietra tombale sulla società. Settimo club con ingaggi più alti in serie A, prestazioni deludenti e giocatori che fanno plusvalenze praticamente si contano sul palmo di una mano. C'era una volta il Cuore Toro. Oggi c'è un Toro senza futuro e non puoi neanche calpestargli quelle cose per avere un pizzico di fortuna perché si fa fatica anche a trovarle. I tifosi sognavano, oggi non sognano più.
In chiusura una riflessione su Rizzoli. Purtroppo anche con il fischietto vale il concetto che un ex grande calciatore non per forza debba essere un grande allenatore. Rizzoli era un grande arbitro ma da allenatore sta sbagliando molto. Discutibili molte sue designazioni arbitrali e anche la decisione su chi puntare nei match di cartello. La classe arbitrale ha avuto un crollo ma certe designazioni lasciano perplessi. Arbitri che passano da San Siro a Chiavari con troppa facilità. Perdono di concentrazione e mordente. Continuare a puntare su Massa non è un merito per Rizzoli ma un clamoroso autogol. Dopo aver sbagliato Inter-Napoli, con Insigne giustamente furioso, mandare Massa ancora sui campi che contano vuol dire farsi del male. Il rigore non dato alla Juve è roba da pazzi. Con la presunzione di non accettare neanche l'aiuto del Var. Servirebbero più dialogo, meno presunzione e soprattutto un oculista migliore.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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