"L'Atalanta non vincerà la Champions League. Ma non è sicuro". Parole di Gian Piero Gasperini in una lunghissima intervista in cui esprimeva le sue perplessità su una delle competizioni più affascinanti, ma allo stesso tempo crudeli, del mondo del pallone. L'Atalanta parte contro ogni pronostico, ma l'ultima folle idea scatena un altro pensiero: la final eight può dare una mano alla Dea.

Le indiscrezioni delle ultime ore parlano chiaro, la UEFA sembra aver deciso la nuova formula: quarti e semifinali in gara secca, una final eight in piena regola. Il teatro degli eventi sarà Lisbona, città in cui i nerazzurri firmarono un'impresa di quelle storiche: il 16 marzo del 1988 gli orobici, forti del 2-0 ottenuto al Comunale, strapparono l'1-1 che permise alla compagine nerazzurra di conquistare la semifinale di Coppa delle Coppe. È vero c'è anche un precedente negativo nella stessa manifestazione, datato ottobre 1963: ma tra corsi e ricorsi storici la banda del Gasp deve provarci. Di nuovo.

Prima il campionato - La testa sarà ovviamente al campionato. Lo ha sempre ripetuto anche il tecnico di Grugliasco, è necessario prima pensare a riconfermarsi in serie A. La nuova suddivisione sarà importantissima anche in ottica Champions, visto che prima ci si potrà concentrare sull'attuale campionato e portarlo a termine, poi si potrà puntare tutto sulla Coppa dalle grandi orecchie, con la mente sgombra e la voglia di regalare quella gioia fuori dal comune necessaria a tutta la città di Bergamo dopo un periodo davvero negativo.

Tante incognite, ma un gran bel sogno - Fare la conta di chi rimarrà non sarà semplice, prima dovranno essere giocate le gare di ritorno degli ottavi. Juventus, Napoli, Barcellona, Lione, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid e City si scontreranno per capire quali saranno le quattro squadre che si aggiungeranno a Paris Saint-Germain, Lipsia, Atletico Madrid ed Atalanta.

Il sorteggio dovrà essere ancora benevolo con i nerazzurri, ma questa squadra ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. Non solo, si può aggrappare alla voglia di stupire e ad un gioco che ricorda proprio quello dell'Ajax dello scorso anno. Manca qualche individualità in grado di poter colmare leggermente il gap tecnico, c'è però la speranza di regalare un sogno a chi ha sofferto. Un sentimento collettivo che unisce tutti e che potrebbe dare la spinta giusta. Una folle idea Champions per una folle squadra. E comunque andrà saranno lacrime ed emozioni, ma stavolta positive.

Sezione: Copertina / Data: Lun 08 giugno 2020 alle 08:30 / Fonte: Patrick Iannarelli
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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