Recentemente, Gian Piero Gasperini ha dichiarato in una conferenza stampa che l'Atalanta, nonostante i suoi centinaia di milioni di profitti, è costretta a competere con club che hanno miliardi di debiti. Questa affermazione ha sollevato diverse discussioni online, ma la Gazzetta dello Sport ha concluso che Gasperini ha ragione.

L'articolo analizza il bilancio dell'Atalanta degli ultimi sei anni, che ha accumulato 164 milioni di profitti, più altri 11 nella semestrale del 30 giugno 2022. La società ha investito parecchi soldi nello stadio e a Zingonia, ma al 31 dicembre 2021 la sua posizione finanziaria netta era positiva per 35 milioni, con una liquidità di 57 milioni che superava i debiti di 22 milioni, tutti relativi a mutui per iniziative immobiliari.

Il valore dell'Atalanta è schizzato verso l'alto nel decennio del Percassi-bis, con una valorizzazione del club che, a febbraio 2022, raggiungeva i 450 milioni di euro, contro i 18 milioni del 2010. Questa crescita è dovuta alla strategia dei vertici, all'individuazione dei profili più funzionali, alla valorizzazione del capitale umano e alla guida tecnica di Gasperini.

L'Atalanta ha anche registrato 564 milioni di proventi dalla vendita dei calciatori, un business intensificato dal 2017. I giocatori che hanno reso di più a conto economico sono Bastoni, Romero, Kulusevski, Gagliardini, Kessie e Cristante. La società ha assunto una posizione precisa nella cosiddetta "bilancia commerciale", con la maggior parte degli incassi arrivati dall'Italia.

Nonostante l'aumento del fatturato grazie alle competizioni europee, senza i ricavi europei, l'Atalanta ha adottato un atteggiamento prudente. Il bilancio 2022-23 è previsto in perdita, a meno che non vengano effettuate cessioni entro giugno. In questo contesto, la dichiarazione di Gasperini sulla concorrenza con club che hanno miliardi di debiti assume un significato importante.

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Sezione: Copertina / Data: Ven 17 marzo 2023 alle 15:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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