Più bella di così, la Dea non è mai stata e non poteva sperare di essere. Per la prima volta nella sua storia, l'Atalanta vince l'Europa League: a Dublino la striscia del Bayer Leverkusen, imbattibile e imbattuto da 51 partite a questa parte, resta roba per gli almanacchi e le cronache della Bundesliga. Nella storia della competizione ci entra la squadra di Gian Piero Gasperini, il maestro di calcio che ne ha dovuto scalare tutte le categorie e impartisce una lezione al predestinato Xabi Alonso. Servirebbe un Aulin, alle Aspirine: irriconoscibili, a partire dal gioiellino Wirtz. È nella sua miglior versione la squadra orobica, la finale mal giocata contro la Juventus in Coppa Italia è dimentica: buona la quarta.
I protagonisti sono due, inevitabilmente: il tecnico di Grugliasco, che a 66 anni mette in bacheca quella coppa che sa di ciliegina sulla torta. Al Viareggio potrà affiancare la seconda competizione continentale: ne avrebbe meritate altre, ma anche per questo è una vittoria dolcissima. Il retrogusto è di fine ciclo? Chi se ne frega, dicono gli ottomila arrivati da Bergamo in uno stadio quasi tutto tedesco: va bene così. L'altro arriva da ontano, è Ademola Lookman che per una sera è stato il miglior attaccante d'Europa: ha aperto le danze, le ha continuate, le ha chiuse. Ha mandato al bar la difesa campione di Germania, una tripletta bella quanto la squadra nerazzurra.
La sblocca Lookman. Alla faccia dei pronostici: l'avvio del Leverkusen è sciatto e impreciso, l'Atalanta ha le fiamme negli occhi. Al dodicesimo, la Dea è già avanti: un calcio d'angolo battuto così così ma rinviato peggio diventa una palla che Koopmeiners dosa col calibro per la corsa di Zappacosta. Scarico arretrato, Palacios guarda e Lookman segna: 1-0. A Granit Xhaka va peggio: tredici minuti dopo tiene aperte le gambe mentre il nigeriano lo punta, dopo aver ricevuto un retropassaggio sballato di Adli. Tiro secco nell'angolino basso, doppietta, raddoppio, giubilo dei tifosi nerazzurri sugli spalti del Lansdowne Road. Il mal di testa è tutto dei tedeschi, che non ci capiscono quasi nulla, non trovano spazi e si innervosiscono. Nel finale, e non sarebbe troppa grazia, l'Atalanta sfiora il tris: Scamacca rifinisce, De Ketelaere cerca Kovar, che risponde presente. 2-0 all'intervallo.
Ancora Dea, ancora Lookman. Un cambio a testa all'inizio del secondo tempo: Gasperini sostituisce Kolasinac, non al meglio, con Scalvini. Xabi Alonso cerca dispersamente peso offensivo e butta dentro Boniface. A stretto giro di posta arriverà anche il momento di Pasalic nella Dea, che gestire non sa farlo sino in fondo e perciò continua a giocare. E pure a segnare, con una firma che non cambia mai: è sempre Lookman a firmare il 3-0 che fa partire definitivamente la festa nel settore atalantino dello stadio irlandese. Scamacca riceve a centrocampo e parte come un treno, arriva a ridosso dell'area e apre per il nigeriano. Doppio passo, cornetto e cappuccino per Tpasoba; poi sinistro secco e tris. Sipario, è stato uno show.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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