Le pagelle dell'Italia (a cura di Raimondo De Magistris)
Donnarumma 6 - Non abbiamo perso per colpa sua, anche se sullo 0-2 esce con un attimo di ritardo e questo permette a Di Maria di prendergli il tempo e beffarlo con un pallonetto. Nella ripresa un paio di buoni interventi evitano un passivo ancor più pesante
Di Lorenzo 4.5 - Può solo inchinarsi al cospetto di Leo Messi. Nei primi 20 minuti sembra anche riuscire a tamponare il 10 argentino, poi l'azione che sblocca la partita gli toglie qualsiasi certezza. E da quel momento in poi - da terzino prima, da centrale poi - ci capisce ben poco.
Bonucci 5.5 - Ha definitivamente ereditato la fascia di Capitano nel bel mezzo della bufera, al termine di un primo tempo dominato dall'Argentina. Anche a lui ora il compito di far ripartire la squadra: d'ora in avanti sarà lui il riferimento per i suoi compagni, senza più Chiellini alla sua sinistra.
Chiellini 5 - Non è il finale che si era immaginato in questi giorni, con Di Maria che allo scadere del primo tempo - e poco prima quindi della fine della sua avventura - lo svernicia e realizza lo 0-2. Resta però tutto il resto: 117 gare con la maglia dell'Italia, una carriera - per usare un suo termine - inimmaginabile. Dal 46esimo Lazzari 5.5 - Il suo ingresso non dà all'Italia maggiore spinta sulla corsia destra.
Emerson Palmieri 5.5 - A differenza di Di Lorenzo non si limita a subire gli attaccanti dell'Argentina ma, almeno a inizio partita, si propone anche in fase di costruzione. Il problema, poi, è che anche lui ben presto è scivolato nell'anonimato. Dal 77esimo Bastoni s.v.
Pessina 5 - Difficile da giudicare. Di fronte alla qualità di De Paul e Di Maria il centrocampista dell'Atalanta ha ben presto alzato bandiera bianca. Dal 63esimo Spinazzola 5.5 - Non è ancora al massimo della condizione, dà quel che può.
Jorginho 5 - La sua involuzione è forse la migliore fotografia dell'involuzione dell'Italia. Lento, prevedibile e a volte anche impreciso.
Barella 6 - Tra i pochi a salvarsi. Almeno per voglia, pressing e determinazione, è tra i pochissimi a non osservare impotente la marea argentina.
Bernardeschi 5.5 - Un paio di giocate in apertura, anche una imbucata che costringe Romero a fare gli straordinari in anticipo su Belotti. Poi però, dopo l'1-0, l'Argentina alza il ritmo e per lui non ci sono più palloni giocabili. Dal 46esimo Locatelli 5.5 - Si occupa solo della fase difensiva e con qualche buon recupero evita all'Italia un passivo peggiore.
Belotti 4.5 - Difficile capire davvero cosa gli stia accadendo ma stasera ha dimostrato di non essere all'altezza di un palcoscenico così importante. Ora deve rilanciarsi, deve tornare a dimostrare qualcosa altrimenti quella di stasera rischia di essere l'ultima da titolare con la maglia dell'Italia. Dal 46esimo Scamacca 5.5 - Entra quando la partita non ha più nulla da dire: ha una sola occasione che non sfrutta (ma era in fuorigioco)
Raspadori 5 - Nel caos di una Nazionale che ha smarrito qualsiasi punto di riferimento difficile pensare che potesse essere lui, da solo, a risollevarci.
Roberto Mancini 4 - Adesso cambiare non è più un dovere, è un obbligo. Non ci si può più rifugiare dietro gli episodi, la sfortuna e la legge del contrappasso: stasera l'Argentina ha dimostrato di essere di un altro pianeta rispetto a un'Italia che, con quella che avevamo visto l'ultima volta a Wembley, non ha nulla in comune.
Le pagelle dell'Argentina (a cura di Andrea Losapio)
Emiliano Martinez 6 - Un paio di parate nel primo tempo, senza però grossi brividi. Serata più che tranquilla rispetto a quello che si potrebbe immaginare.
Molina 7 - Raspadori non gli fa grossa paura, lui non viene saltato praticamente mai.
Romero 7,5 - Attento quando Bernardeschi sorprende la difesa con un taglio dietro. Poi decide di anticipare qualsiasi movimento degli attaccanti azzurri (dall'85' Pezzella sv).
Otamendi 6,5 - Spende il fallo per abbattere Emerson, protagonista di una scorribanda. È l'unico brivido che corre davvero.
Tagliafico 6 - Dalla sua parte Bernardeschi gli va via solamente una volta, quando sfila dietro.
De Paul 7 - Viene mandato a quel paese subito dagli azzurri perché chiede un giallo al terzo minuto per fallo su Messi, poi riesce a incollare il gioco in collaborazione con gli altri centrocampisti. Non viene mai saltato (dal 76' Palacios sv)
Rodriguez 6,5 - Equilibra una squadra che ha moltissimi attaccanti in campo. Recupera, combatte e non demerita.
Lo Celso 7 - Prima in formazione c'è Dybala, poi entra lui. Recupera il pallone in occasione del vantaggio, pur con le maniere forti, poi si intenerisce e sull'assist di Messi - d'esterno - manda fuori da posizione facile facile (dal 90' Dybala 6,5 - Tocca un pallone e lo spedisce in buca d'angolo per completare la festa).
Messi 8,5 - Tutti vogliono dargli palla, perché ha quel qualcosa in più che lo porta a saltare l'uomo e infiammare il pubblico. Lo fa con discreta continuità. Buggera Di Lorenzo sfruttando il corpo e l'accelerata, cedendo a Lautaro per il più facile dei gol. Quando si accende è ancora uno splendore: verrebbe quasi da pensare si stia tenendo per il Qatar.
Lautaro Martinez 8 - Quando Messi lo chiama all'azione, lui insacca con l'estero destro in maniera pregevole. Sul raddoppio trova perfettamente l'imbucata per un Di Maria dominante (dall'85' Alvarez sv).
Di Maria 8 - Per fare capire che la Juventus deve puntare su di lui prova a strappare con un drop da sessanta metri al primo minuto, pregevole ma impreciso. Sgomma su Chiellini in occasione del 2-0, baciando il pallone con un tocco sotto a scalvacare Donnarumma che è quasi poetico. Va più volte vicino al 3-0 (dal 90' Gonzalez sv).
Lionel Scaloni 7,5 - Imbriglia l'Italia e gli fa male quando vuole. La differenza fra le due squadre però è davvero marcata.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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