Corrado Colombo, bergamasco doc, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoAtalanta.com ripercorrendo i suoi anni in nerazzurro e soffermandosi sul presente della Dea. Dopo un decennio straordinario sotto la guida di Gasperini, l’ex attaccante vede una società matura, pronta per un ulteriore salto di qualità, anche se il cambio in panchina porta inevitabilmente con sé qualche incognita.

È entrato a Zingonia a 9 anni ed è uscito a 20, dopo tutta la trafila fino alla prima squadra. Corrado, quali sono i tuoi ricordi più belli dei tanti anni all’Atalanta?
«Sicuramente i miei ricordi più belli sono legati al settore giovanile – confida in esclusiva ai microfoni di TuttoAtalanta.com –. Ricordo gli insegnamenti del mio primo allenatore, il maestro Bonifaccio, quando ci allenavamo al campo militare. L’impronta che dava ai ragazzi si è vista poi in quelli arrivati in prima squadra: tutta la nidiata dei classe ’79 e ’80. Sono stati anni bellissimi. In prima squadra ho disputato due campionati. Sono passati quasi 25 anni e ancora oggi tanti mi ricordano il gol in rovesciata alla Juventus, in Coppa Italia nel gennaio 2002, che ci portò momentaneamente in vantaggio. Ma i miei ricordi più belli restano legati al settore giovanile, perché lì ho imparato davvero tanto».

Cosa ti ha lasciato l’Atalanta a livello umano e professionale?
«Ho vissuto tutta la mia adolescenza a Zingonia, tra momenti belli e altri difficili. Per tre anni, a livello fisico, ero più piccolo degli altri e stavo spesso in tribuna. Ma persone come Mino Favini hanno creduto in me e mi hanno aspettato. Poi è andata bene. Oggi racconto questa esperienza ai ragazzi delle scuole calcio: bisogna avere pazienza e la fortuna di incontrare persone competenti che ti sappiano aspettare».

E l’Atalanta?
«Negli ultimi dieci anni, con Percassi, la crescita è stata costante e oggi è una delle migliori società italiane. Manca solo un passo ulteriore per lottare davvero fino in fondo per lo scudetto. Gasperini ha fatto un lavoro incredibile. Nessuno se lo aspettava: il primo anno rischiava, poi ha puntato sui giovani e ha avuto ragione. Ora con Juric c’è un’incognita».

Un giudizio lucido e appassionato, che conferma quanto la Dea sia ormai stabilmente tra le grandi del calcio italiano. Per Colombo la strada è segnata: serviranno continuità e coraggio per alzare ulteriormente l’asticella.

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Corrado Colombo ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

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Sezione: Interviste / Data: Gio 21 agosto 2025 alle 12:00 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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