In esclusiva a TuttoAtalanta.com, Emanuele Arioli, psicologo dello sport e co-fondatore del centro Perform di Bergamo, spiega come la Dea possa uscire dal momento difficile. Per lui, più che cambiare allenatore, serve ricostruire autostima e unità.

Adesso Juric cosa può fare?
«Quello che l’ha sempre contraddistinto: lavorare e costruire credibilità nello spogliatoio. Deve avere credibilità agli occhi dei giocatori, lavorando su due livelli. Il primo è quello delle individualità: anche i più talentuosi oggi commettono errori grossolani, segnale di insicurezze. Serve farli crescere. Il secondo è il gruppo: non mi sembra spaccato, ma manca un obiettivo unico. Con Gasperini c’era la paura dell’errore, ora serve un nuovo collante».

Quanto conta l’ambiente esterno — tifosi, media, aspettative — nella gestione di un momento così?
«Molto. La piazza vive di pancia, ma la società deve ragionare con la testa. L’esonero non è la soluzione, a meno che il tecnico non abbia perso il gruppo. Se invece la squadra lavora e cresce, interrompere il percorso sarebbe controproducente».

Arioli chiude con fiducia: «Si può uscire più forti. Serve coraggio, lavoro di squadra e la spinta del pubblico. Bergamo, se resta unita, può rialzarsi».

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Emanuele Arioli ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

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© foto di performsmc.it
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Sezione: Interviste / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 13:00 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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