Carta di identità o passaporto alla mano e chissà se l’Italia è così anziana come la raccontano. O meglio, come la racconta Roberto Mancini. Già perché all’estero e in Serie A sono in tanti che sgomitano e si fanno sentire.

Troppo semplice ma indicativo citare i big: dai ‘99 Donnarumma e Bastoni, titolarissimi con PSG e Inter, ad altri pari età di rendimento e talento come Frattesi e Zaniolo. Se tra i ’98 c’è chi sta facendo un buon campionato, come Casale, Valeri e Locatelli, è dal 2000 in giù che i nomi si fanno interessanti.

La bandiera dei nati nel nuovo millennio la porta Tonali, faro rossonero del centrocampo: in scia, sulla fascia le 22 presenze stagionali tutte salentine di Gallo, e il gol ogni 200 minuti della coppia Kean-Raspadori. Numeri notevoli vista la concorrenza nei rispettivi reparti.

Il 2001 è l’anno del centrocampo: vanno oltre i mille minuti stagionali Ricci a Torino e Rovella a Monza, Fagioli invece è fermo a 960, con la gemma contro il Lecce come spot per la sua definitiva consacrazione

Consacrato lo è già Udogie: se ne sono accorti a Londra, sponda Tottenham, meno forse in Italia. Strapotere fisico, senso del gol e una corsia di sinistra costantemente incendiata. Mancini ancora fa orecchie da mercante, come per Pirola, Colombo e Cancellieri. Altri 2002 lasciati per questa tornata di convocazioni all’Under 21 di Nicolato

Lì dove non è andato Scalvini, lui si voluto dal Mancio tra i grandi: miglior 2003 per rendimento, minuti giocati e presenze in Serie A. Gasp e l’Atalanta se lo coccolano, le grandi d’Italia e mezza Europa se lo litigano. Dietro di lui l’esuberanza di Baldanzi, che ha stupito San Siro, la sorpresa veronese Coppola e poi la poliedricità di Miretti.

L’Italia dei giovani è già realtà, in attesa che Roberto Mancini possa darle fiducia

Sezione: Italia / Data: Mer 29 marzo 2023 alle 18:30 / Fonte: sportitalia.com
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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