"La mia idea è tornare e chiudere la mia carriera in Italia. Ho molta voglia, è un desiderio che ho da qualche settimana e non penso ad alternative". Questo è il pensiero espresso alla Gazzetta dello Sport da Ezequiel Schelotto, l'ex giocatore di Atalanta, Cesena, Inter e Chievo. Che con la mente torna alla sua parentesi non molto fortunata a Milano del 2013, dove arrivò dalla Dea: "All'epoca non era piaciuto il mio passaggio a Milano, ma ho sempre dato tutto perché l'Atalanta si salvasse. E' stato il trampolino per l'Inter: il picco più alto della mia carriera. Cosa è andato storto? Sono stati sinceri solo all'inizio. Sono arrivato a gennaio 2013, Andrea Stramaccioni era da poco in prima squadra e volevano darmi un ruolo importante. A fine stagione però è cambiato tutto: proprietà e allenatore. Avevo firmato da pochi mesi e non mi è piaciuto come mi hanno detto che non avrei più fatto parte del progetto".

Fu Walter Mazzarri a estrometterlo dal progetto nerazzurro: "Mi ha sorpreso. Quando ero all'Atalanta dopo il primo anno aveva sentito i miei agenti e mi voleva al Napoli. Pensavo avesse ancora gli stessi pensieri, invece all'Inter aveva cambiato idea. La cosa più facile era far partire me, a 22 anni. Io non volevo lasciare, me la sarei giocata nel ritiro. Invece c'è stato il prestito al Parma. Poi è stato il turno di Roberto Mancini ma le cose non sono cambiate e sono stato girato al Chievo. L'avventura all'Inter è stata, alla fine, di soli sei mesi. Ho imparato molto: era uno spogliatoio di campioni che ammiro per la carriera che hanno fatto. Ma anche per come si sono comportati come uomini e compagni di spogliatoio. Erano idoli che vedevo solo nei videogiochi quando giocavo alla PlayStation".

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Mer 13 luglio 2022 alle 00:17
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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