La Juventus di Igor Tudor si ferma ancora. Dopo Borussia Dortmund e Verona, anche contro l’Atalanta arriva un pari che lascia l’amaro in bocca. I bianconeri partono con grande aggressività, alzano il ritmo nei primi venti minuti, colpiscono un palo con Kalulu e sfiorano più volte il vantaggio. Ma quando la gara richiedeva lucidità e qualità nell’ultimo passaggio, sono emersi i soliti limiti: mancano un regista in grado di dettare i tempi e un centravanti capace di trasformare la mole di possesso in gol pesanti.

ATALANTA ATTENTA – La squadra di Juric - scrive La Gazzetta dello Sport - , pur decimata dalle assenze, ha interpretato con coraggio e intelligenza la sfida. Dopo un avvio timido, la Dea ha sfruttato la velocità di Sulemana e le discese di Bellanova per alleggerire la pressione. Il gol dell’ex Southampton, arrivato proprio sul finire del primo tempo, ha cambiato l’inerzia del match: azione devastante in campo aperto, Di Gregorio battuto e fiducia ritrovata. Nel complesso, però, l’Atalanta non è stata continua: troppe difficoltà in avvio e poca precisione in alcune scelte offensive.

ERRORI DECISIVI – Se Sulemana è stato l’uomo copertina della serata, Kossounou ne è stato il simbolo in negativo. Grave la sua svirgolata in area che ha consegnato a Cabal il pallone dell’1-1: un errore che pesa e che annulla la sensazione di controllo maturata nella ripresa. Eppure, fino a quel momento, la Dea sembrava aver imbrigliato la Juventus con ordine e spirito di sacrificio, nonostante l’espulsione di De Roon abbia costretto Juric a ridisegnare la squadra con un 5-4-0 di puro contenimento.

JUVE A STRAPPI – Tudor ha provato a raddrizzare la gara con i cambi: dentro Vlahovic, McKennie, Zhegrova e Joao Mario. Il risultato è stato un forcing generoso ma disordinato, con un possesso palla sterile (67%) e una sola vera occasione costruita nei minuti finali. McKennie ha avuto sui piedi il pallone del sorpasso, ma Carnesecchi ha confermato la sua serata da protagonista. Bene Kelly e Cambiaso, deludenti gli attaccanti: Vlahovic non ha ricevuto rifornimenti utili, Yildiz si è spento alla distanza, Openda è rimasto evanescente.

RISCHI PER TUTTI – Il pareggio, alla fine, lascia sensazioni contrastanti. L’Atalanta torna da Torino con un punto prezioso, ma con la consapevolezza di aver mancato l’occasione per piazzare il colpo esterno. La Juventus, invece, si conferma fragile: manca un’identità precisa, ci si affida troppo spesso alla giocata individuale e gli esterni di destra continuano a rappresentare un problema irrisolto. L’Inter incalza, Milan e Roma possono superare i bianconeri, il Napoli scappa: serviranno idee nuove e scelte più nette.

Una serata che conferma le difficoltà di entrambe le squadre. La Juve resta incompiuta, l’Atalanta si salva grazie alla compattezza ma deve imparare a chiudere i match. Da una parte serve un progetto tattico più solido, dall’altra maggiore maturità nelle scelte offensive. Sulemana e Cabal i volti della gara, ma il risultato finale racconta di un equilibrio che non accontenta nessuno.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 settembre 2025 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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