L’Atalanta ha sfiorato il colpo grosso a Torino contro la Juventus, accarezzando l’impresa per lunghi tratti e tornando a casa con un punto che profuma di maturità. L’1-1 finale porta con sé rammarico per le occasioni sprecate, ma soprattutto la conferma di una squadra che sotto la guida di Ivan Juric sta iniziando a costruire un’identità precisa, compatta e competitiva.
PRIMO TEMPO DI PERSONALITÀ – L’avvio allo Stadium è stato timoroso, con la Juve più intraprendente nei primi minuti. Poi, sciolte le incertezze, l’Atalanta ha iniziato a macinare gioco fino a trovare il vantaggio con una perla di Kamaldeen Sulemana, alla prima gioia in Serie A con la maglia nerazzurra. Un colpo che ha premiato il coraggio nelle transizioni e la volontà di non arretrare.
LA RIPRESA E LE DIFFICOLTÀ – Nella seconda parte la Dea ha gestito bene il pallone e limitato i rischi fino all’episodio che ha cambiato la partita: l’espulsione di De Roon, seguita dall’errore in uscita di Kossounou che ha spalancato a Cabal il gol del pari. Una leggerezza che ha riportato la Juventus in corsa e costretto i nerazzurri ad abbassarsi negli ultimi minuti.
I MERITI DI JURIC – Al netto del risultato, la risposta tattica e caratteriale è stata incoraggiante. Juric ha iniziato a trasmettere i suoi concetti: pressing a uomo, organizzazione nelle fasi di non possesso, velocità nelle ripartenze. Elementi che richiedono tempo, soprattutto dopo nove anni di Gasperini, ma che iniziano a vedersi con chiarezza.
SQUADRA COMPATTA – La nota più positiva resta l’atteggiamento collettivo: l’Atalanta si è mostrata ordinata e solida, capace di affrontare la Juve senza paura nonostante le assenze pesantissime. Senza uomini cardine come Scalvini, Ederson e Scamacca, con De Ketelaere solo parzialmente recuperato, la Dea ha saputo reggere l’urto e mostrare idee chiare.
UN PUNTO CHE VALE – In uno Stadium esaurito e contro un avversario ancora imbattuto, l’Atalanta ha portato a casa un risultato che, più del pareggio in sé, segna un passaggio di crescita. C’è ancora tanto da migliorare, ma il gruppo ha mostrato compattezza e qualità di gioco: due elementi che Juric potrà far fruttare per il futuro.
L’1-1 di Torino non è una vittoria, ma per l’Atalanta è molto più di un pareggio. È la conferma che la squadra ha imboccato la strada giusta e che, con il ritorno dei big e il consolidamento dei nuovi principi tattici, può ambire a crescere ancora. Juric lo sa: la Dea non ha più paura e ha appena cominciato a riscrivere la sua storia.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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