C’erano ancora le gradinate in legno e il tifo si faceva con l’ombrello e il cappotto, quando Roberto Caprini mise piede per la prima volta allo stadio di Bergamo. Era il 1969. L’Atalanta era la squadra della sua città, ma da quel giorno sarebbe diventata molto di più. Sessantotto anni, bergamasco, tra i pionieri dei Commandos, primo gruppo ultras nerazzurro, Roberto è uno di quei tifosi per cui l’Atalanta non è solo passione calcistica, ma fede. Un tifo nato tra le vecchie gradinate in legno, cresciuto con striscioni cuciti a mano e tamburi battuti col cuore. In quest’intervista esclusiva a TuttoAtalanta.com ha detto la sua in vista della sfida di stasera. 

Juventus–Atalanta: ne ha viste tante…
«Ed è quasi sempre andata male. Ma negli ultimi anni ce la siamo giocata alla pari e stavolta sono convinto che la portiamo a casa. È una mia sensazione».

Che impressione le ha fatto la squadra finora?
«I giocatori ci sono e la società è presente. Io credo molto in Antonio Percassi».

Sul caso Lookman da che parte sta?
«È di proprietà dell’Atalanta e la società ha deciso che può tornare. Si sono perdonate tante cose: se mette la testa a posto e dimostra attaccamento, per me può essere utile».

Chi deve prendersi la squadra sulle spalle?
«Le vecchie guardie: De Roon, Pasalic, Djimsiti. Non capisco perché Zappacosta sia stato messo in un angolo. E anche Samardzic ha potenzialità enormi non ancora espresse».

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Roberto Caprini ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

© Riproduzione riservata

Sezione: Interviste / Data: Sab 27 settembre 2025 alle 16:00 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print