Juventus e Atalanta si affrontano in un Allianz Stadium che sa di grande classico. Per Sergio Porrini, che ha vestito entrambe le maglie, la sfida si preannuncia spettacolare: «Mi aspetto una gara giocata senza tatticismi da entrambe le parti - rivela ai microfoni di TuttoJuve.com -. La Juve è seconda e sta trovando la sua strada, mentre la Dea avrebbe potuto tranquillamente portare a casa più punti nelle prime giornate».

JUVENTUS IN EVOLUZIONE – Guardando al percorso recente, Porrini individua il cambiamento più evidente: «Rispetto al 4-0 dello scorso marzo, è la Juventus ad aver cambiato pelle. Sono arrivati nuovi giocatori, ma soprattutto c’è Igor Tudor in panchina al posto di Thiago Motta. La squadra è ancora in cerca di identità e non bisogna drammatizzare se ci saranno inciampi. La filosofia del club è costruire un gruppo competitivo sul lungo periodo».

IDENTITÀ DA TROVARE – Secondo l’ex difensore, il nodo principale resta la continuità: «Serve un undici di riferimento che possa imporre il proprio gioco senza dipendere sempre dall’avversario. A Verona la Juve ha concesso troppo, e questo non deve accadere. Identità significa compattezza e capacità di imporre il proprio calcio».

YILDIZ E THURAM LE CERTEZZE – Se c’è un uomo che oggi sembra imprescindibile per i bianconeri, è Kenan Yildiz: «La sua capacità nell’uno contro uno lo rende decisivo. È il calciatore che più di tutti sposta gli equilibri», spiega Porrini. Accanto a lui cita Thuram, altra pedina fondamentale per dare continuità. Per il resto, però, molto dipenderà da quanto Tudor riuscirà a dare stabilità tattica.

KOOPMEINERS ATTESO AL RISCATTO – In casa Atalanta, invece, occhi puntati su Teun Koopmeiners, chiamato a una prova d’orgoglio contro i suoi ex compagni: «Per il prezzo pagato, ci si aspettava molto di più. È passato più di un anno e il rendimento non è ancora all’altezza. Prima o poi dovrà scattare la scintilla: questa potrebbe essere la partita giusta per rilanciarsi».

DIFESA SOTTO ESAME – Gli otto gol incassati dalla Juve nelle ultime tre gare accendono il campanello d’allarme: «All’inizio si parlava di difesa di ferro, ora la situazione è opposta. Non si tratta solo di reparto arretrato, ma di compattezza di squadra. Si difende e si attacca tutti insieme: il modulo conta fino a un certo punto, a fare la differenza sono gli interpreti e la loro applicazione».

LOOKMAN RESTA UN PERICOLO – Anche se non al meglio e forse destinato a partire dalla panchina, Porrini non sottovaluta Ademola Lookman: «È sempre un giocatore da tenere d’occhio. Lo scorso anno ha dimostrato di poter essere decisivo anche entrando a gara in corso».

Juventus e Atalanta arrivano al confronto con ambizioni diverse ma con la stessa necessità di crescere. I bianconeri cercano ancora la loro vera identità, la Dea la scintilla di uomini chiave come Koopmeiners. Per Porrini, la sfida potrà finire in equilibrio, ma una cosa è certa: sarà un altro capitolo intenso della rivalità tra due squadre che non si risparmiano mai.

Sezione: Interviste / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 13:22
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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