Il tribunale di Nizza ha confermato ieri la detenzione preventiva per i 13 ultrà italiani arrestati dopo i violenti scontri avvenuti martedì sera nel centro della città francese. I tifosi, di età compresa tra i 20 e i 60 anni, rimarranno in carcere fino al 26 novembre, data fissata per il processo.

LE ACCUSE – A tutti i fermati viene contestata la “partecipazione ad associazione dedita alla violenza volontaria e alla devastazione”. In quattro casi si aggiunge anche il porto d’armi di categoria D, ovvero oggetti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica. Per otto di loro, invece, l’imputazione è più pesante: “associazione di malfattori dedita alla violenza aggravata”. Una qualifica che potrebbe costare fino a cinque anni di reclusione, anche alla luce dei precedenti legati ad altri disordini in trasferte contro Tottenham, Athletic Bilbao e Servette.

LA DECISIONE DEL GIUDICE – Gli avvocati difensori Luisella Ramoino e Maina van der Bekken avevano chiesto il rientro in Italia degli imputati, con la possibilità di partecipare al processo successivamente. Il giudice francese ha respinto la richiesta, confermando la detenzione fino alla data del dibattimento.

GLI ALTRI 89 – Diversa la sorte per gli altri 89 tifosi fermati nelle ore successive agli scontri - spiega e scrive La Gazzetta dello Sport -: dopo 24 ore trascorse nelle stazioni di polizia della zona, sono stati rilasciati con un provvedimento di interdizione che vieta loro l’ingresso nella provincia di Nizza per i prossimi sei mesi. Per loro è arrivato anche l’ordine di lasciare immediatamente il territorio francese entro le 15 di ieri: chi non avesse rispettato la disposizione sarebbe finito a sua volta in stato di detenzione.

Sezione: Altre news / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 09:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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