Certe partite non sono solo calcio: diventano spartiacque, segnano una linea tra ciò che è stato e ciò che potrà essere. Atalanta-Bruges è stata questo. Dalla delusione di febbraio alla gioia di settembre, in un’Europa che torna a sorridere grazie a una rimonta piena di cuore e simboli forti, dal ritorno di Lookman al sigillo di Pasalić.

IL RITORNO DI LOOKMAN – La serata era iniziata con gli occhi puntati sull’attaccante nigeriano, tornato titolare dopo un’estate tormentata. All’ingresso in campo, qualche timido fischio si è perso tra applausi e cori. Poi il campo: tanta voglia, qualche errore di misura, due tentativi nella ripresa che potevano cambiare la storia. Juric lo ha richiamato tra i cori della Nord, che ha risposto come sempre da protagonista.

L’ATMOSFERA DELLA CHAMPIONS – Prima ancora del fischio d’inizio, la magia. Le note di «Gold on the Ceiling» ad accompagnare la lettura delle formazioni, lo striscione «Solo Atalanta» in Curva Nord e una sciarpata che ha avvolto lo stadio al canto dell’inno della Champions. Non era solo calcio: era Bergamo che tornava a vivere emozioni che il Covid aveva reso spettrali negli anni passati.

IL GOL DEL BRUGES – Proprio quando la Dea sembrava voler mettere alle corde i belgi, ecco la doccia gelata - racconta e descrive L'Eco di Bergamo -. Tzolis, obiettivo di mercato estivo, ha scelto la porta sbagliata: destro a giro, Carnesecchi battuto e gelo sugli spalti. In tribuna Percassi e Pagliuca hanno tremato, accanto al CT Gattuso e a Fabregas, venuto a studiare i prossimi avversari. Un déjà-vu amaro che riportava indietro la mente ai playoff persi lo scorso anno.

LA RIPRESA DELLA DEA – Dopo l’intervallo è cambiato tutto. Lookman sfiora due volte il pari, Jackers salva il Bruges ma l’inerzia è ormai ribaltata. Dentro Sulemana, che trascina la Nord e infonde energia, fino al momento chiave: rigore conquistato e trasformato con freddezza da Samardžić. L’urlo della Curva Nord ha spinto ancora di più, anche quando un errore folle di Musah ha rischiato di regalare un altro gol agli avversari.

SUPER MARIO RISOLVE TUTTO – Nel caos, ecco il signor Wolf in versione nerazzurra: Mario Pasalić. Prima il rigore procurato, poi il colpo di testa che ha mandato in estasi la Nord. Juric corre verso la panchina, la squadra esplode in campo e i tifosi vivono un liberatorio abbraccio collettivo. Il 2-1 è il simbolo di una squadra che non molla mai e che ha imparato a soffrire senza perdere identità.

Dove eravamo rimasti? A una notte nera di febbraio. Dove siamo arrivati? A un urlo liberatorio che ha riempito la New Balance Arena di orgoglio e passione. La Dea ha ricominciato da dove si era fermata, ribaltando la storia e trasformando la Champions in una festa che Bergamo non dimenticherà.

© foto di TuttoAtalanta.com
Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 07:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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