Tre minuti in Serie A non potevano bastare. Per ritrovare Ademola Lookman da titolare serviva l’Europa, serviva il palcoscenico della Champions, serviva l’occasione giusta per chiudere – almeno per ora – una telenovela estiva che ha spaccato lo spogliatoio e diviso la piazza. Quattro mesi dopo l’ultima volta dal 1’, era il 12 maggio contro la Roma, l’attaccante nigeriano torna al centro della scena con l’Atalanta, scelta da Juric non a caso contro il Club Brugge.

IL CASO ESTIVO – L’estate di Lookman è stata una parentesi da dimenticare: prima il corteggiamento dell’Inter, poi i “no” della Dea e, in mezzo, settimane vissute da separato in casa, con assenze rumorose e atteggiamenti poco inclini alla disciplina. Una condotta che ha fatto saltare l’affare, con l’Atalanta ferma sulle proprie posizioni e i nerazzurri di Milano costretti a cambiare obiettivi. Alla fine la pace: un decalogo di regole, la riapertura della porta e il reintegro in gruppo.

LA SCELTA DI JURIC – Non sorprende che Juric abbia deciso di puntare proprio sull’Europa per rilanciare Lookman. La Champions è il palcoscenico ideale: la sconfitta di Parigi brucia ancora e il nigeriano non c’era, fuori rosa prima del chiarimento. Ora la possibilità di riscrivere la narrazione. Perché se in Serie A il minutaggio è stato appena accennato, in Europa è già leggenda la notte di Dublino: la tripletta al Leverkusen che ha consegnato la prima Europa League alla Dea.

IL DEBITO CON I TIFOSI – A Bergamo nessuno ha dimenticato quella serata magica, ma nemmeno i silenzi e gli strappi dell’ultimo mercato. Lookman resta un talento da coccolare, ma anche un campione da giudicare con severità. Il suo ritorno tra i titolari è un segnale: l’Atalanta lo aspetta, il pubblico lo osserva, Juric lo ha scelto. Ora tocca a lui dimostrare di essere ancora il valore aggiunto di questa squadra.

LA PROVA DEL NOVE – Il Brugge è il primo esame, ma lo sguardo è oltre. Una stagione intera da ricucire, una Champions da vivere da protagonista e una tifoseria da riconquistare. Perché Lookman non è un giocatore qualunque: è il simbolo di una Dea che non vuole rinunciare al suo estro. Da oggi in poi, la parola spetta solo al campo.

Sezione: Copertina / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 18:29
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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