Carnesecchi in conferenza: "Orgoglioso del soprannome pararigori, giocare in Europa è il miglior allenamento"

Marco Carnesecchi, protagonista indiscusso di questo avvio di stagione, ha parlato alla vigilia della sfida europea con il Bruges. Il portiere della Dea ha mostrato grande fiducia, raccontando i miglioramenti personali, l’esperienza internazionale e la voglia di rivalsa dopo l’eliminazione dello scorso anno. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Sei in gran forma e domani c’è il Bruges, avversario che lo scorso anno vi ha eliminato. Che partita ti aspetti?
«Sto bene e mi sento in fiducia grazie a un ottimo lavoro fatto in ritiro. Domani sarà una gara stimolante: vogliamo prenderci una rivincita e dimostrare quanto siamo cresciuti».

Difesa solida, ma il tuo lavoro non sembra diminuito. Come la vivi?
«Sono felice quando posso dare il mio contributo. Se c’è da intervenire, lo faccio volentieri. Poi magari, viste le emergenze, se serve mi sposto pure davanti per aiutare i compagni» (sorride).

Il soprannome "pararigori" ti accompagna ormai ovunque. Come lo vivi?
«Lo accolgo con piacere, ma spero che non serva sempre: i rigori sono stressanti. Meglio evitarli, ma se capitano provo sempre a dare il massimo».

Quanto ti hanno aiutato le partite internazionali a crescere?
«Giocare in Champions è il miglior allenamento possibile: ti costringe ad alzare ritmi e intensità. È vero che giocare ogni tre giorni è faticoso, ma sono esperienze che ti migliorano tantissimo».

Com’è il rapporto con il nuovo preparatore Savorani?
«Mi piace cambiare e imparare cose nuove. Con lui c’è dialogo continuo e questo mi aiuta. Ho chiuso bene la scorsa stagione e volevo ripartire subito forte: i suoi metodi, diversi ma stimolanti, mi hanno dato una spinta in più».

Ti senti una squadra più compatta rispetto all’anno scorso?
«Sì, il mister ha idee precise e le stiamo assimilando. Difensivamente siamo più solidi e offensivamente ci stiamo completando. In campo ho la sensazione che siamo duri da affrontare: questo dà fiducia a me e a tutti».

Carnesecchi si conferma leader silenzioso ma determinante. Orgoglioso del suo soprannome, consapevole del suo percorso di crescita e fiducioso nella squadra, il portiere guarda al Bruges come all’occasione perfetta per dare continuità al percorso europeo della Dea.

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