A Bergamo non ci sono più dubbi: questa è ormai l’Atalanta di Ivan Juric. Lo dicono i risultati — una sola sconfitta in otto gare ufficiali, compreso il prestigioso confronto con il Paris Saint-Germain in Champions League — ma soprattutto lo dicono i segnali di crescita collettiva, tattica e mentale. Il progetto del tecnico croato ha preso forma e sostanza, fino a diventare il marchio distintivo di una squadra sempre più riconoscibile.
IDENTITÀ E METODO – Juric ha impresso il suo stile con naturalezza, costruendo una squadra che riflette il suo modo di intendere il calcio: intensità, ordine e concretezza. Dopo un’estate dedicata a inserire principi e automatismi, l’Atalanta mostra oggi una gestione del possesso funzionale e una costruzione dal basso coerente con la filosofia del tecnico. La ricerca della profondità resta costante, ma sempre attraverso una manovra pragmatica e verticale. Juric non ha stravolto il sistema ereditato, lo ha arricchito: ha aggiunto dinamismo e lucidità, trasformando una base già solida in un meccanismo efficiente e moderno.
LA STRATEGIA DELLE ROTAZIONI – Fin dai primi giorni, il tecnico ha scelto la strada delle rotazioni programmate. Una decisione tattica e gestionale insieme: conoscere a fondo la rosa e mantenere alta la competitività interna. In otto partite, Juric ha impiegato quasi tutti gli uomini a disposizione, eccezion fatta per i portieri di riserva e gli infortunati di lungo corso come Bakker e Kolasinac. Le rotazioni, pensate per dosare energie e opportunità, sono diventate presto necessità per via dei problemi fisici, ma la risposta del gruppo è stata totale.
I RIENTRI DOPO LA SOSTA – Con la ripresa del campionato alle porte, l’emergenza inizia a ridimensionarsi - rimarca La Gazzetta dello Sport -. A Zingonia tornano infatti nomi importanti: Scalvini, Zalewski e Kossounou sono pronti per essere convocati già alla ripresa, mentre Scamacca continua il lavoro personalizzato con l’obiettivo di rientrare solo a piena sicurezza. Buone notizie anche da De Ketelaere, tornato in piena forma dopo gli impegni con il Belgio, e da Kolasinac, che si sta allenando con la Primavera in attesa di una valutazione definitiva.
GIOVANI IN CRESCITA – Juric ha dimostrato di saper valorizzare anche i più giovani, premiando impegno e merito. Honest Ahanor (classe 2008) e Lorenzo Bernasconi (2003) sono entrati stabilmente nel giro dei titolari, offrendo risposte di livello e mostrando personalità oltre l’età. È la prova di un gruppo che cresce insieme, alimentato da fiducia reciproca e da un clima di coesione che parte dallo staff tecnico e arriva fino alla dirigenza.
Il segreto del nuovo corso atalantino sta nella sintonia tra tutte le componenti. Juric lavora in perfetta armonia con l’amministratore delegato Luca Percassi e con il direttore sportivo Tony D’Amico: la condivisione di obiettivi e metodi rende la macchina nerazzurra una delle più solide del panorama italiano. A Bergamo, i giocatori riconoscono nel loro allenatore non solo un leader, ma un punto di riferimento tecnico e umano. La sua autorevolezza, unita a una conoscenza profonda del calcio, ha conquistato lo spogliatoio.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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