Che fine hanno fatto i gol dalla distanza dell’Atalanta? Il paradosso è sotto gli occhi di tutti: una squadra con il secondo miglior attacco del campionato improvvisamente soffre di un’insolita timidezza. Quella stessa Atalanta che aveva fatto della spavalderia la sua firma, ora è indecisa persino quando il pallone è servito sul piede buono e lo specchio della porta appare spalancato.
Persino Sead Kolasinac, domenica contro la Lazio, ha preferito un passaggio improbabile a Maldini invece di calciare verso la rete. Un esempio che racconta bene l’attuale momento di incertezza, proprio quando servirebbe il coraggio di rischiare.
L'ATALANTA E IL SERBO: UN DECLINO PARALLELO
Se c’è un simbolo vivente di questa involuzione, quello è Lazar Samardzic. Era proprio lui, nella gara d’andata contro il Bologna, ad aver regalato con un tiro magistrale da fuori area il gol dell’1-1 che diede il via alla straordinaria serie di vittorie consecutive della Dea. Una parabola perfetta che alimentò grandi aspettative, oggi però disattese.
Dopo quell’esaltante momento - scrive La Gazzetta dello Sport -, il serbo è entrato in una fase opaca che dura ormai da mesi. Per un giocatore con la sua tecnica, non segnare da 201 giorni in campionato (il gol manca dal 30 ottobre col Monza) è quasi surreale. Mai, neppure nell’Udinese, Samardzic aveva vissuto un periodo di digiuno così lungo.
GASPERINI: «SERVE PIÙ CORAGGIO»
La richiesta di Gasperini è chiara: la squadra deve osare di più, deve tornare a essere imprevedibile, soprattutto dalla distanza. Non è un caso che ultimamente le parole più frequenti pronunciate dal tecnico verso i suoi giocatori siano: «Provateci!». Una sorta di invito
disperato a riscoprire l’essenza della Dea, squadra spavalda e mai timorosa.
Gasperini sa che il suo Atalanta ha bisogno proprio del talento discontinuo di Samardzic per uscire da questa situazione complicata. Con l’infortunio di De Ketelaere, il serbo avrà certamente maggiori possibilità, e la speranza del tecnico è che queste siano sfruttate finalmente nel modo giusto.
IL PARADOSSO DELLE STATISTICHE
Il dato statistico accentua ulteriormente il problema: l’Atalanta guida ancora la classifica dei gol realizzati da fuori area (nove in stagione), ma ben otto di questi risalgono al 2024. Nel 2025, infatti, solo Zappacosta ha trovato la rete da lontano, nella trasferta di Empoli. E Samardzic, che dovrebbe essere il primo a provarci, sembra aver improvvisamente smarrito la sua caratteristica migliore.
TRA I TOCCHI IN AREA E I POCHI TIRI
Curiosamente, questa Dea in crisi realizza più tocchi in area avversaria rispetto al periodo migliore del girone d’andata, eppure tira molto meno. Nel 2024 erano 16 tiri totali e 12 da dentro l’area ogni partita, nel 2025 si sono ridotti rispettivamente a 13 e 10. Segno evidente che qualcosa non sta funzionando: si arriva spesso vicini alla porta avversaria, ma lì qualcosa si inceppa, manca l’audacia per il colpo finale.
A BOLOGNA PER RIPARTIRE
Domani contro il Bologna serve un nuovo inizio, e Samardzic deve ritrovare se stesso. Gasperini lo attende come il risolutore dei problemi, perché la Dea non può permettersi altri passi falsi. Una sua rete potrebbe riaprire un ciclo positivo e restituire sicurezza a tutta la squadra.
Samardzic è chiamato a rispondere presente: il tiro da fuori, che oggi appare un tabù, può tornare a essere la soluzione. Per lui e per l’Atalanta, domani è già decisiva.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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