Il segreto di Cristiano Giuntoli al Napoli non era nel ruolo di direttore sportivo: alla Juventus arriva come primo vero erede di Giuseppe Marotta. Tutti i suoi compiti e il nuovo (e centrale) ruolo di Francesco Calvo

Cristiano Giuntoli non è arrivato alla Juventus come direttore sportivo. Come uomo mercato. O almeno non solo per svolgere quel ruolo, come è stato in fondo anche a Napoli. Cristiano Giuntoli arriva alla Juventus come Chief of Football e al netto degli inglesismi, sarà realmente il responsabile e il vertice di tutta l'area sportiva bianconera. La definizione più corretta è 'collante'. Sarà all'apice di un team di lavoro finalmente organizzato dove 'a ciascuno il suo' sarà la parola d'ordine. Niente invasioni di campo, niente allenatori plenipotenziari, nessuno che si sentirà solo, nessuno che non avrà un compito ben definito e chiaro. La stagione che si è appena conclusa ha evidenziato, agli occhi di molti, che Massimiliano Allegri è stato l'unico volto 'riconoscibile' del club.

L'eredità di Giuseppe Marotta
E questo non va certo a intaccare la professionalità e il valore dei dirigenti della Juventus pre e post inchieste, ma in un livello così alto come in quello bianconero non bastano soltanto skills, contatti, valori. Il calcio è un animale strano e l'autorevolezza ce la si crea nel tempo, dando subito forza al proprio ruolo con autorità, polso, bastone, carota e fermezza, che sia davanti ai microfoni o con una sfuriata nello spogliatoio. Per questo non togliamo nulla ai professionisti che lo hanno preceduto, da Fabio Paratici fino a Federico Cherubini passando per Francesco Calvo e Giovanni Manna: tutti con qualità e specificità altissime (chi nello scouting mercato, chi nelle relazioni ad alti livelli, chi nella costruzione delle squadre, chi nella politica del pallone), ma che non hanno in toto raccolto il testimone di Giuseppe Marotta, anche e soprattutto nel ruolo di collante e di gestione dei media. Questo farà Giuntoli.

Scouting, mercato, allenatore, squadra: Giuntoli è il collante Juventus
Giuntoli arriva a Torino per essere il collante di un progetto dove ognuno avrà un ruolo ben definito. Non vuole invasioni di campo, cosa molto gradita anche dalla proprietà. Citavamo Sciascia, ma così sarà. Lo scouting guidato da Matteo Tognozzi porterà sul tavolo i profili più interessanti, scoperti e ritenuti adatti al sistema di gioco dell'allenatore in carica. Così è stato per esempio con Timothy Weah. Contatti col giocatore, con l'entourage, poi Giovanni Manna, direttore sportivo, prenderà coscienza dei numeri e delle cifre e intavolerà la trattativa. Che sarà finalizzata, soprattutto con l'altro club, dallo stesso Cristiano Giuntoli, che avrà chiaramente margini ampi e totali di manovra sul coordinamento del lavoro dello staff. Sarà anche lui in prima persona il riferimento di Massimiliano Allegri, col quale si confronterà sugli obiettivi di mercato in una via duplice: come per Weah, il tecnico indicherà ruoli, caratteristiche, ma potrà anche suggerire i nomi. Starà a Giuntoli, e al suo team, valutarne poi costi, rischi, margini. Sarà la voce del tecnico con la proprietà e anche un tramite per la proprietà col tecnico e lo stesso vale per i giocatori. Sarà lui a indicare alla squadra se dovrà andare in ritiro, a parlare coi media, a rappresentare Juventus nello spogliatoio e a confrontarsi coi calciatori nelle loro necessità, nei loro sfoghi, a dare anche comunicazioni dolorose.

Il nuovo ruolo di Francesco Calvo: al vertice della Juventus
A questo proposito, avrà un ruolo preponderante e centrale nella Juventus anche Francesco Calvo. Che non avrà l'onere di dover parlare prima delle partite di questioni tecniche ma che potrà probabilmente concentrarsi in quello che sarà il suo nuovo compito. Quello del vertice dell'area sportiva e, al netto delle cariche e della 'targa', da direttore generale del club. Così Maurizio Scanavino potrà eseguire al meglio il compito ('a ciascuno il suo') da uomo dei conti (amministratore delegato, in pratica) per risollevare il futuro bianconero sul lato finanziario. Calvo sarà il trait d'union tra proprietà, conti, lato tecnico e sportivo. Quel che di fatto è Giuntoli con lo staff mercato e via discorrendo, se il plan della proprietà sarà rispettato in tutte le sue prossime tappe. E' già cambiata la gestione della comunicazione, cambierà adesso tutto il resto con un mantra chiaro e ben definito. Ognuno al suo posto, con ruoli ben definiti, con compiti precisi e con una mission. Riportare la Juventus ai fasti del recente passato. Magari anche con un gioco migliore di quello visto di recente...