Se il calcio avesse sempre un filo logico l’Inter sarebbe già in finale di Champions. In questo momento quella contro il Milan sembra una sfida tra un peso massimo alla Tyson e un peso piuma. Improponibile. Ma, occhio, il pallone è un qualcosa da maneggiare con grande attenzione. A volte si diverte a capovolgere anche i pronostici più granitici. Il Milan ha una sola carta da giocarsi: Leao. Le accelerazioni di Leao contro una squadra che vola, che ha ritrovato Lukaku, che ha due gol di vantaggio, che avrà anche il fattore campo dalla sua. Ah, dimenticavo, ha anche un tecnico, Simone Inzaghi, che nelle sfide di Coppa diventa speciale. E quindi non commetterà di sicuro l’errore di lasciare campo alle micidiali ripartenze del portoghese. Il Milan per qualificarsi deve avere un Leao imprendibile e giocare la partita perfetta. L’esatto contrario di quella che ha disputato in campionato a Spezia e che ha costretto giocatori e tecnico ad andare a scusarsi davanti ai propri tifosi. Scena imbarazzante. Potevano anzi dovevano bastare le scuse ai tifosi del capitano negli spogliatoi in diretta televisiva. Il Milan è in confusione totale. Cosa potrebbe succedere se la squadra rossonera dovesse essere eliminata dall’Inter e non dovesse qualificarsi per la prossima Champions? Ci potrebbe essere una rivoluzione. Che potrebbe toccare la struttura sportiva. Maldini ha sbagliato il mercato e Pioli non ha alzato con le sue idee e il suo lavoro il livello della squadra. Possono saltare entrambi. Di positivo, in questo momento, c’è solo il rinnovo del contratto di Leao che in ogni caso sarà il punto di ripartenza di un progetto nuovo. Leao, solo Leao. E’ la speranza per il presente e qualcosa intorno al quale costruire il futuro.
L’Inter invece ha saputo gestire e risolvere i suoi problemi. E fino a qualche tempo fa ne aveva tanti. Marotta ha confermato una volta di più di essere un formidabile Direttore.
Sa usare in modo corretto bastone e carota. Sta gestendo il ridimensionamento economico del club nerazzurro senza penalizzare la parte sportiva. Nessuna parla più del caso Skriniar (anzi l’unico che lo ricorda è lo stesso Marotta), il fantasma Lukaku è tornato a fare la differenza, si parla di nuovi contratti. Anche Simone Inzaghi, che non è il tecnico più abile nel vincere i campionati, se arriva in finale di Champions e nei primi quattro in campionato si è conquistato la conferma. L’effetto Marotta vale come i gol di un grande bomber.
L’abilità del Direttore è un tema che tocca anche lo scudettato Napoli che ha preso una bella bastonata a Monza. Ma ormai la stagione è finita. De Laurentiis è riuscito a convincere Spalletti a restare e proverà a tenere ancora un anno il fenomeno Osimhen. Ma la grande sfida del Presidente sarà trovare il sostituto di Giuntoli. La scelta sembra essere caduta su Accardi. Giovane, preparato. Un dirigente alla moda, insomma. Ma naturalmente non è Giuntoli. Spalletti per rendere al meglio deve avere al suo fianco un dirigente che sappia “completarlo”. Uno che sia capace di conquistare la sua stima e la sua fiducia. Che sappia cogliere al volo i suoi suggerimenti e frenare i suoi momenti di elettricità. A volte Luciano si diverte a creare fibrillazioni. Accardi sarà l’uomo giusto?
Juve e Roma arrivano bene alle semifinali di ritorno di Europa League. Punto positivo per i giallorossi, vittoria importante per i bianconeri. Mourinho ormai si è convinto che per andare in Champions deve vincere l’Europa League. E può riuscirci. Esattamente come fese un anno fa con la Conference. La Juve vuole presentarsi al giudizio dell’Uefa con la Coppa in mano. Il severo presidente Ceferin potrebbe essere costretto a valutare con più attenzione l’ipotesi di escludere il club bianconero dalle competizioni Europee.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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