Dieci anni fa era un ragazzino di 16 anni che Sinisa Mihajlovic lanciava dal nulla contro il Sassuolo. Oggi Gianluigi Donnarumma ha 26 anni, due Trofei Yashin in bacheca e la sensazione di essere ancora all’inizio di una carriera che può durare altre quattordici stagioni. Se la matematica non inganna, Gigio potrebbe arrivare a 40 anni con ancora tanto da vincere: in gruppo e da protagonista assoluto.

IL PESO DELLA STORIA – La seconda incoronazione come miglior portiere del mondo, ottenuta ieri al Theatre du Chatelet di Parigi, lo colloca in un club esclusivo. È il bis dopo il premio del 2021, quando fu l’Europeo vinto a Wembley a trascinarlo fino alla top 10 del Pallone d’Oro. Stavolta la Champions conquistata col PSG gli ha regalato un nuovo trofeo, ma anche il limite evidente di un nono posto nella graduatoria generale. Per un portiere la storia è spietata: l’unico a vincere il Pallone d’Oro resta Lev Yashin nel 1963. Zoff, Buffon e Neuer si sono fermati al podio.

IL NODO NAZIONALE – Per aspirare al riconoscimento assoluto, Donnarumma ha bisogno dell’Italia - ribadisce La Gazzetta dello Sport -. Il Mondiale è la vetrina che ha sempre ribaltato le gerarchie del ruolo. E se due edizioni sono già sfumate, non possiamo permetterci il lusso di guardare la terza in televisione. Gigio, da quasi un decennio numero uno azzurro più giovane di sempre, è un patrimonio che il nostro calcio deve saper accompagnare e proteggere.

IL PORTIERE “VINTAGE” DI PEP – Dopo quattro stagioni parigine fatte di alternanze e incomprensioni (celebre la decisione di Luis Enrique di preferirgli Chevalier perché più abile coi piedi), Donnarumma ha trovato nuova linfa al Manchester City. Guardiola, dopo Haaland centravanti “classico”, ha scelto il portiere “vintage”: mani straordinarie, piedi normali. Tre gare con lo United, il Napoli e l’Arsenal: una sola rete subita. Segno che l’esperimento funziona.

ORGOGLIO ITALIANO – In un’Italia che fatica a presentare candidati al Pallone d’Oro – lui era l’unico nella lista dei 30 quest’anno – Donnarumma è la bandiera a cui aggrapparsi. Nel 2021 eravamo in cinque, trainati da Jorginho terzo classificato. Da lì, il vuoto. Un campanello d’allarme per un movimento che rischia di non valorizzare abbastanza il proprio tesoro più grande.

Donnarumma ha ancora l’età per diventare il portiere che segnerà una generazione, ma per farlo deve viaggiare insieme all’Italia. Il City gli garantisce il palcoscenico dei club, ma il salto verso il Pallone d’Oro passa dall’azzurro. Lì si scrive la storia.

Sezione: Calcio Estero / Data: Mar 23 settembre 2025 alle 10:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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