Retegui vola in Arabia, l'Atalanta fa un altro affare d'oro

Mateo Retegui lascia la Serie A e abbraccia la Saudi Pro League, dove vestirà la maglia dell'Al-Qadisiyah. L'attaccante, capocannoniere dell'ultimo campionato con 25 reti in maglia atalantina, vola via con una valutazione da urlo: l'Atalanta incassa 67 milioni, a fronte dei 25 versati al Genoa appena un anno fa. Per Retegui, invece, un ingaggio principesco da 19 milioni netti a stagione fino al 2028, con opzione per un altro anno.

NON SOLO RETEGUI: IL METODO ATALANTA – È l’ennesima conferma di un modello gestionale unico nel panorama calcistico italiano, fatto di valorizzazioni mirate, cessioni importanti e reinvestimenti intelligenti. Un approccio, quello nerazzurro, che anche il Bologna ha cominciato a seguire: il club rossoblù ha infatti ceduto al Napoli il difensore Sam Beukema, trovando immediatamente in Martin Vitík il perfetto erede. Una strategia simile a quella dell'Atalanta, che già da tempo ha abituato tifosi e addetti ai lavori ad anticipare le mosse e a pianificare in anticipo i grandi addii.

CHI È VITÍK, L'UOMO NUOVO DEL BOLOGNA – Classe 2003, Vitík arriva dallo Sparta Praga con grandi aspettative: difensore possente, bravo nei contrasti fisici e soprattutto dominante nel gioco aereo, ha già collezionato ben 192 presenze e 21 gol complessivi con il club ceco, partecipando attivamente all’ultima stagione europea della sua squadra. È lui il volto nuovo su cui Thiago Motta punta per non far rimpiangere la partenza di Beukema.

E ORA CHI SARÀ IL PROSSIMO? – L’Atalanta, incassata l’ennesima super-plusvalenza con Retegui, è già pronta a guardare avanti. I nomi sul taccuino della Dea sono tanti: da Lorenzo Lucca, già corteggiato, a talenti più giovani e promettenti da lanciare verso la consacrazione. Perché il modello Atalanta non prevede soste, né nostalgie: è una macchina che si alimenta continuamente di nuovi investimenti e nuove intuizioni.

Chi sarà dunque il prossimo colpo da maestro dei nerazzurri? L’attesa cresce, le aspettative pure. Ma una cosa è certa: Bergamo ha già iniziato a guardare al futuro.