C’è un piede già dentro le magnifiche 24, ma ora serve il secondo. L’Atalanta torna protagonista in Champions League con l’obiettivo di consolidare la propria candidatura agli ottavi, e la sfida di stasera contro lo Slavia Praga (ore 21, New Balance Arena, diretta Sky) rappresenta un’occasione che non si può sprecare. Dopo la vittoria sul Bruges, i nerazzurri di Ivan Juric si trovano a tre punti nel gruppo, davanti al pubblico di casa che nelle notti europee diventa sempre l’uomo in più.

IL CONTESTO – L’avversario, sulla carta, non dovrebbe spaventare. Lo Slavia arriva da un momento tutt’altro che brillante: un solo punto finora, il pesante 0-3 incassato a San Siro contro l’Inter e una lunga serie di delusioni in Europa. I cechi non vincono in campo continentale da nove partite (tre pareggi e sei sconfitte) e non trovano il gol fuori casa da quattro trasferte consecutive. L’ultimo successo nella fase principale di Champions risale addirittura al 2007, contro la Steaua Bucarest. Numeri che fotografano un club esperto ma in difficoltà, guidato da Jindrich Trpisovsky, allenatore di solidità e continuità (quasi 400 panchine, quattro scudetti dal 2019 a oggi).

LA DEA E I SUOI NUMERI – L’Atalanta, dal canto suo, si presenta con statistiche incoraggianti - rimarca L'Eco di Bergamo -: nove vittorie nelle ultime sedici gare europee di fase a gironi e un solo ko nelle ultime otto partite casalinghe. La squadra di Juric ha costruito la propria identità su equilibrio e organizzazione, ma contro la Lazio — e in diverse occasioni in Serie A — è emerso un limite: tanta produzione offensiva, poca concretezza. Il tecnico lo sa e lo ha ribadito: è il momento di essere più spietati, perché la differenza reti potrebbe pesare più dei punti quando a gennaio si tireranno le somme.

SCENARI E SCELTE – L’Atalanta dovrà cambiare pelle rispetto alle ultime uscite, assumendosi il compito di comandare la partita. Juric sembra orientato a rilanciare Krstović come centravanti di ruolo, con Lookman riportato sul suo habitat naturale, largo a sinistra. Niente Scamacca dall’inizio — non ancora al top — mentre Kolasinac, finalmente rientrato in gruppo, trasmette energia e leadership anche solo con la sua presenza. In mezzo, possibile staffetta tra Zalewski e Bellanova, entrambi in crescita, e il ritorno dal 1’ di de Roon dopo il turno di riposo.

UNO SLAVIA IN CERCA DI IDENTITÀ – Gli ospiti, secondi nel campionato ceco dietro lo Sparta, condividono con l’Atalanta la caratteristica di essere imbattuti ma poco cinici. Tatticamente, il tecnico Trpisovsky potrebbe rinunciare al consueto 3-5-2 per passare a una difesa a quattro, più prudente ma meno familiare. Lo Slavia è squadra che aspetta, compatta e verticale, con un possesso palla medio del 42,5%: quasi identico al 42% dell’Atalanta, a conferma di un duello dove la gestione del ritmo sarà decisiva.

LA SPINTA DI BERGAMO – Nel gioco delle percentuali, un fattore resta certo: la New Balance Arena. Sempre esaurita, sempre pulsante. È qui che Juric chiede pazienza e fantasia, due qualità che la Dea ha dentro ma che deve saper alternare con la stessa intensità che la rese grande negli anni di Gasperini. Vincere significherebbe blindare la qualificazione e affrontare con serenità il doppio impegno di novembre contro Marsiglia ed Eintracht Francoforte, quando il calendario si farà duro.

Stasera l’Atalanta non può limitarsi a gestire: deve affermare. C’è in gioco più di una vittoria, c’è la misura della propria maturità europea. Juric lo sa, Bergamo lo sente. Servono pazienza, coraggio e quel lampo di concretezza che trasforma una buona squadra in una squadra vincente.

Sezione: Copertina / Data: Mer 22 ottobre 2025 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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