Josip Ilicic e una panchina dura da digerire. Chiamalo se vuoi di vecchio stampo, eppure a livello psicologico per il trequartista sloveno, partire dalla panchina significa non essere migliore o più forte di chi c'è in campo. A sostenerlo è il nostro Editore, Lorenzo Casalino, che ha esaminato la non efficacia del numero 72 nerazzurro, quando entra a partita in corso: "Ilicic, è inutile che ci giriamo intorno, quando comincia dall'inizio e sente la fiducia è un altro giocatore. Purtroppo ha questi sbalzi di continuità fisici e mentali, che influisono decisamente sulle sue prestazioni in campo - spiega il nostro Direttore Responsabile di TuttoAtalanta.com -. Guardando ad ampio raggio Ilicic, così come anche Zapata, fatica ad entrare in corso d'opera ed essere così decisivo, come per esempio lo è in maniera devastante Muriel. A livello psicologico questa cosa, secondo me, la soffre. Giocare titolare è sempre un'altra cosa, senza troppi giri di parole e ora, Ilicic, è quello che purtroppo abbiamo visto in quel retropassaggio sbagliato che ha dato lo start al raddoppio del Real Madrid su rigore, oppure quel brutto atteggiamento di Champions, visto quando è subentrato nell'andata contro i blancos a Bergamo. Al di là di certe rotture e finali che già tanto sappiamo e abbiamo raccontato, son convinto che comunque il forte legame che lo legava a livello di amicizia col Papu Gomez era per lui salutare nell'animo e nelle risposte tecniche che dava poi in campo. Il Prof della Dea ora ha smesso d'insegnare quel calcio che ha fatto innamorare il popolo nerazzurro. All'Atalanta manca Ilicic, ma ad Ilicic manca l'Atalanta che probabilmente si sentiva sulle spalle più sua.."

Sezione: Esclusive TA / Data: Gio 18 marzo 2021 alle 12:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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