Roberto Sorrentino, storico ex portiere del Cagliari, commenta la stagione dei rossoblù e si concentra sul difficilissimo impegno che questo pomeriggio vedrà opposti i ragazzi di Davide Nicola alla scintillante Atalanta di Gasperini.
Roberto, come giudica la stagione del Cagliari a poche giornate dal giro di boa della serie A?
“Il campionato dei sardi rispecchia fedelmente il percorso che la squadra deve fare. Lasciamo perdere l’ultima sconfitta contro la Fiorentina, gara tra l’altro in cui ho visto un Cagliari pimpante e piuttosto in palla che, probabilmente, non avrebbe meritato di portare a casa zero punti. Ora ci sarà la partita contro l’Atalanta, a cui in questo periodo - come del resto accade anche alla Fiorentina - gira più o meno tutto per il verso giusto. Ora i bergamaschi vanno a mille, per cui il consiglio che mi sento di dare all’amico Davide Nicola è che l’importante, questo pomeriggio, sarà non perdere. Sarebbe fondamentale portare a casa un risultato positivo per proseguire con fiducia il cammino in un campionato che, rispetto agli anni precedenti, si è ulteriormente livellato.”
Lei se fosse in Nicola aspetterebbe prudentemente l’Atalanta per poi colpirla in contropiede coi velocisti dell’attacco o, al contrario, cercherebbe di aggredire gli orobici impedendogli di giocare tranquillamente il pallone?
“Considerando le caratteristiche peculiari delle squadre di Gasperini, credo che la Dea potrebbe soffrire l’aggressività e l’intraprendenza del Cagliari. Per questo motivo eserciterei una pressione alta e toglierei ritmo e respiro ai centrocampisti nerazzurri. Ma servirà che tutti gli undici rossoblù performino al cento per cento e si muovano all’unisono e armoniosamente. In ogni caso, il pressing offensivo mi sembra la soluzione migliore: se tu fai ragionare liberamente l’Atalanta rischi di finire al manicomio.
Per carità, è vero che lasciare potenzialmente spazio e campo a Lookman sarebbe un rischio enorme, visto che il ragazzo in questo periodo è una vera e propria furia. Ma del resto la coperta è corta: il rischio deve essere accettato e calcolato, al limite premurandosi di raddoppiare costantemente sul nigeriano. Quel che è certo è che se ti difendi e basta ti esponi al calcio totale dell’Atalanta, che sa sempre trovare una soluzione per farti male. A mio parere sarebbe un suicidio. Inoltre questo sport è strano: se per caso dovesse andare in vantaggio il Cagliari la partita potrebbe cambiare anche radicalmente. Se invece segnasse per prima l’Atalanta diventerebbe particolarmente faticoso, per gli isolani, rimontare contro un simile avversario.”
La Carriera di Roberto Sorrentino:
Dopo due anni trascorsi nelle giovanili del Napoli, giocò nella Nocerina, nella Paganese e alcuni anni nel Catania (dal 1979 al 1984) di cui fu capitano e trascinatore nella promozione in Serie A.
Iniziò in Serie C1 con gli etnei che, allenati da Lino De Petrillo, raggiunsero la Serie B al termine del campionato di Serie C1 1979-1980; dopo due anni in Serie B, con il 13º e il 9º posto ottenuti, la squadra ottenne la promozione in Serie A nel campionato 1982-1983 dopo gli spareggi. In questi il Catania batté 1-0 il Como e pareggiò 0-0 con la Cremonese.
Passò poi al Cagliari in Serie B e infine al Bologna in massima serie.
Complessivamente conta 41 presenze in Serie A e 163 in Serie B.
Conclusa la carriera da calciatore, si è dedicato a quella di allenatore, arrivando alla Serie C1 con il Palazzolo ed alla Serie C2 con Fasano e Frosinone, ed ha lavorato come preparatore dei portieri e allenatore delle giovanili in Juventus e Torino.
Dopo diversi anni in Serie D, continua la carriera di allenatore con il Luco Canistro dopo essere subentrato ad Angelo Pierleoni alla seconda giornata del campionato 2010-2011, venendo esonerato dopo la sesta giornata di ritorno.
Il 28 luglio 2013 diventa il responsabile dell'area tecnica del Ragusa, quindi il 1º novembre seguente diventa l'allenatore della squadra a seguito dell'esonero di Simone Righetti.
Aiutato dal suo vice Salvatore Utro, Sorrentino lascia la squadra dopo due partite rispondendo alla chiamata del Teuta, squadra della massima serie albanese.
Il 30 maggio 2018 viene annunciato come allenatore e direttore sportivo dell'Argentina di Arma di Taggia, in Serie D.
Nel 2019 ha incominciato ad allenare il Cervo F.C. in Seconda Categoria, dove lo raggiungerà poi il figlio come attaccante.
Il 25 giugno 2020 viene annunciato come nuovo allenatore della FC Torinese in Promozione mentre il figlio sarà il direttore tecnico.
Il 6 giugno 2022 viene ufficializzato come nuovo allenatore del Chieri, club di Serie D presieduto da suo figlio Stefano.
Nella stagione 2022-2023 ottiene una salvezza tranquilla piazzandosi dodicesimo.
Nell' estate 2024 si accorda con la Pro Novara, squadra iscritta al torneo di Eccellenza.
Avventura che però termina dopo appena quattro partite e con la squadra ancora ferma a zero punti in classifica.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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