Dal palco della presentazione del 22° Memorial Niccolò Galli, Maurizio Sarri ha parlato della sua visione del calcio italiano toccando anche argomenti legati al suo futuro: "Dopo tanti anni sono andato allo stadio del Figline, c'era una partita di ragazzi del 2012. E' stato un tuffo nel calcio vero, quello dei giovani, senza interessi, mi emoziona parlarne".

Atalanta e Fiorentina nelle finali?
"Quando si parla di una finale poi è sempre palo dentro o palo fuori... L'importante è che siano arrivate con un percorso netto a questo livello. Sono partite difficili: l'Atalanta affronta una squadra che non perde da 50 partite, speriamo nella teoria dei grandi numeri... La Fiorentina affronta una squadra di cui è superiore tecnicamente, questo non significa che sarà facile. La Fiorentina è superiore ma non in modo clamoroso, all'Olympiacos ho visto fare due buone partite contro l'Aston Villa che comunque ha concesso tanto e non credo la Fiorentina concederà tanto".

Le vedremo prima o poi sulla panchina della Fiorentina?
"Non dipende da me. Nella mia infanzia ho avuto due squadre del cuore, il Napoli e poi, istigato da una serie infinita di zii che mi hanno portato in curva Fiesole, la Fiorentina".

La vedremo presto in panchina, comunque...
"Se c'è un progetto che mi intriga sicuramente, per ora ho offerte solo dall'estero. Se poi arrivasse qualcosa dall'Italia valuteremo. Non nego che potrei andare all'estero, avevo dubbi ad andarci la prima volta ma poi ti rendi conto che il calcio è calcio ad ogni latitudine. Vediamo le evoluzioni, non vorrei avere quella fretta che solitamente ti fa perdere la lucidità".

Il Sarri spesso etichettato come polemico?
"Nel calcio si dà poca importanza alle piccole cose, come lo stato del terreno, o le strutture... La differenza con l'estero sono le strutture. Il livello del nostro calcio è superiore a quello che pensano all'estero, io sono anni che dico che mancano solo le squadre di riferimento, ovvero quella che magari può vincere la Champions. Se guardi le squadre della nostra media classifica sono nettamente superiori a quelle straniere, c'è stata una crescita delle squadre dall'ottavo al dodicesimo posto impressionante, come dimostra la Conference che è la competizione creata per loro: abbiamo dimostrato di essere i migliori lì. Ci manca la squadra che può vincere la Champions. E le strutture: il centro sportivo del Chelsea ha 36 campi, 3 ristoranti, 3 alberghi, hanno spostato la stazione di Cobham perché i ragazzi non dovevano attraversare la strada ma entrare diretti. C'è un premio di 1 milione di sterline per l'agronomo che tiene il terreno migliore. La differenza è lì".

La differenza è anche nella formazione dei giovani?
"Gli inglesi hanno tanti ragazzi di colore che già a 18 anni hanno qualità fisiche superiori, noi magari ci arriviamo dopo. Nel 2018-2019 Hudson-Odoi, che è un 2000 e quindi aveva 18 anni, fece 33 partite e 7 gol. Non è un discorso di coraggio, è un discorso di quanto i ragazzi sono pronti".

Gli allenatori italiani restano al top?
"Penso che se le nostre squadre si potessero dividere la torta di introiti che hanno quelle di Premier la finale di Champions League si farebbe direttamente a Roma come sede fissa perché la vinceremmo sempre noi. I nostri allenatori e i nostri ds sono di livello superiore, poi è chiaro ci siano eccellenze anche all'estero. Io ho conosciuto Eddie Howe che secondo me è un allenatore di grandissimo livello europeo. Ma se si parla di media, i nostri allenatori ed i nostri ds hanno qualcosa in più".

Sezione: Interviste / Data: Mar 21 maggio 2024 alle 00:01
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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