Luciano Zauri, oggi allenatore del Campobasso, ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoAtalanta.com alla vigilia di Atalanta–Lazio, due squadre che hanno segnato la sua vita. Dal ragazzino partito dall’Abruzzo al professionista affermato, il suo percorso è una lezione di sacrificio e riconoscenza.

S’incontrano Atalanta e Lazio. Per te è una partita particolare?
«Sì, due squadre e due momenti molto importanti per la mia vita, sia umanamente che calcisticamente. L’Atalanta è la squadra che mi ha preso bambino e mi ha fatto diventare uomo: con lei ho passato 13 anni della mia vita, da quando avevo 12 anni. La Lazio è quella che mi ha consacrato nel mondo del calcio: ho giocato competizioni importanti, ho conquistato qualche trofeo ed è stata una vetrina internazionale».

Chi è la persona che nel tuo percorso all’Atalanta ha fatto la differenza?
«Mino Favini. Per me – come per tanti cresciuti a Zingonia – è stato decisivo. Il secondo anno nel vivaio mi mise in panchina perché, secondo lui, non ero pronto. Quel suo modo di fare mi fece capire che, se volevo arrivare, dovevo cambiare qualcosa. Mi ha messo volutamente in difficoltà, ma è la persona che più ha contato nella mia vita professionale».

Zauri guarda all’Atalanta come a una scuola di vita: «Mi ha insegnato il valore della disciplina, del lavoro e del silenzio. Tutto ciò che sono oggi nasce da lì».

LEGGI QUI - L’intervista integrale di Luciano Zauri ai microfoni esclusivi di TuttoAtalanta.com

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© foto di Nicola D'Elisiis
Sezione: Interviste / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 12:00 / Fonte: Claudia Esposito
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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