Ieri la Lega Serie A ha ufficializzato date e orari degli anticipi e posticipi di campionato dalla quarta alla tredicesima giornata. Una fase clou del calendario, anche perché le principali candidate allo scudetto si affronteranno tutte o quasi in questa striscia di nove giornate da qui alla fine della terza sosta stagionale. I tifosi dell'Inter, per esempio, ritroveranno - ovviamente da avversari - Thiago Motta e Antonio Conte, ma anche vecchie care abitudini. Anche il nuovo giro di orari ha certificato che i nerazzurri non giocano domenica alle 15: l'ultima gara resta la festa scudetto del 23 maggio 2021 contro l'Udinese, in panchina c'era proprio il salentino. Cambia poco, anzi nulla, ai fini sportivi. Ma c'è chi, seppur sporadicamente, un salto al passato di un calcio diverso lo farebbe anche volentieri.
Lautaro può vincere il Pallone d'Oro. Non quest'anno. L'argentino è il miglior giocatore della Serie A e anche quello che si piazzerà meglio - per distacco - nella classifica del trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere, anche se assicurano di tenere maggiormente ai titoli di squadra. Il Toro è il capocannoniere della Serie A e della Copa América, entrambe vinte da protagonista. Dal 2021 al 2023 ha saltato un giro e fatto un passo avanti, dal ventunesimo al ventesimo posto in classifica. Quest'anno - ieri è stata annunciata la lista dei trenta candidati - si aspetta di andare molto più vicino alle primissime posizioni. I ben informati, se davvero ce ne sono, puntano sul quinto posto. Significa che Lautaro è diventato un giocatore da Pallone d'Oro, di quelli che possono davvero vincerlo. Non lo farà (ancora?) perché la Champions resta la competizione più considerata, seguita dagli Europei. Uno dei tanti motivi per cui, messa sulla maglia la seconda stella, ad Appiano in molti inseguirebbero il bis della finale di Istanbul. Magari con un risultato diverso.
Tajon Buchanan torna prima e si era capito da due cose: l'Inter ha impiegato un giro d'orologio a decidere di non prendere un suo sostituto ma un giocatore in altro ruolo; il canadese, che pure da Simone Inzaghi è stato impiegato col contagocce, è stato comunque preferito al suddetto giocatore (Palacios) arrivato dal mercato estivo. Quando il tecnico parlava di Natale esagerava e questo è stato chiaro quasi sin da subito: i penultimi report pronosticavano fine ottobre, le ultime indiscrezioni anticipano il rientro a inizio mese. Ad Appiano Gentile sono sicuri che sarà a disposizione dopo la sosta di ottobre, forse pure prima. In campo? Quella è tutta un'altra storia.
Correa via? Nì. In viale della Liberazione, intendiamoci, gli stenderebbero il tappeto rosso. Intendiamoci, non si imputa nulla a Joaquin Correa e non è una questione personale: a differenza per esempio di Radu, che ha detto no a una lunga serie di proposte anche parecchio sensate, il Tucu non ha ricevuto finora nulla che fosse meritevole di attenzione. In Grecia e in Turchia qualcosa si sta muovendo, più nel mercato ellenico per dire la verità. Il PAOK Salonicco è la pretendente più chiacchierata, ma ci sono da verificare alcune variabili. Prima: che il club greco possa sobbarcarsi l'ingaggio dell'argentino. Seconda: che, in caso contrario, l'ex Lazio sia disponibile a rivedere il proprio contratto attuale. Terza: che, soldi a parte, accetti di mettersi in gioco in un campionato complicato dal punto di vista ambientale e non al livello di quello dove, sia pure per scampoli di minuti, potrebbe ancora misurarsi. Senza contare il trasferimento da Milano a Salonicco: bella, ma ci vivrei? Tanti se, per ora la palla è fra PAOK e Inter, quando i greci si muoveranno seriamente per Correa (allo stato attuale, non risulta avvenuto) se ne capirà di più. E Inzaghi, che una quinta punta l'avrebbe voluta al posto dell'ex pupillo, a questo punto preferirebbe comunque tenerlo in rosa. In sostanza: si può fare, perché all'Inter vorrebbero chiudere la questione e non è da oggi, perché a Correa converrebbe ripartire, perché lo stesso allenatore non batterà certo i pugni sul tavolo per trattenerlo. Ma ci sono altrettante ragioni, se non di più, per le quali alla fine potrebbe rimanere in rosa.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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