Non c'erano dubbi sulla corona di Mateo Retegui: il titolo di capocannoniere della Serie A era già in cassaforte da settimane. Ma quel sortilegio – fermo da tempo al numero 24, lo stesso primato di Pippo Inzaghi fissato oltre venticinque anni fa – iniziava a farsi pesante. Sembrava che la storia, invece di spalancargli la porta, si fosse divertita a chiudergliela in faccia, partita dopo partita, facendo tremare i tifosi atalantini. Alla fine, la maledizione è caduta ieri sera a Genova, proprio contro il suo passato, sotto i fischi assordanti di chi non ha gradito un gol segnato ignorando un avversario a terra.
IL RE E IL RECORD - La rete numero 25 arriva allo scadere, nell’ultimo minuto utile prima di rimandare tutto alla sfida finale contro il Parma. Una zampata col mancino, un tiro secco e preciso che non lascia scampo a Leali e consegna Retegui agli annali nerazzurri. L’italo-argentino, acquistato in estate per sostituire Scamacca, aveva iniziato la stagione segnando a ripetizione, con una rapidità da fenomeno: 10 gol nelle prime nove giornate. Fermato da un breve infortunio, al ritorno aveva ripreso a martellare le reti avversarie con una regolarità impressionante: altri 10 gol in appena nove partite. Adesso, dopo una breve pausa realizzativa, ecco finalmente il record assoluto, con una ciliegina statistica: 10 reti di destro, 10 di sinistro e 5 di testa. Una simmetria quasi perfetta, che solo Alessandro Del Piero aveva raggiunto negli ultimi vent'anni di Serie A. Scusate se è poco.
SULEMANA, IL GOL È NEL DNA - Accanto al bomber ormai consacrato, però, c’è un altro protagonista che sta emergendo, forse inaspettatamente, in questo finale di stagione. Ibrahim Sulemana, giovane talento ghanese, ha incantato nuovamente tutti con un gol da fuoriclasse vero, praticamente una replica esatta di quello decisivo contro la Roma. Potenza, precisione e personalità: sono queste le doti di un ragazzo che, se fosse stato titolare fin da subito, avrebbe potuto forse contendere proprio a Retegui il primato tra i cannonieri nerazzurri. Fantacalcio, certo, ma anche un dato che certifica il valore assoluto di un calciatore che merita un ruolo centrale nella prossima stagione.
LA NOTTE DI MALDINI - E se parliamo di rivincite personali, impossibile non soffermarsi sulla prima gioia nerazzurra di Daniel Maldini, che ieri sera ha finalmente rotto il digiuno segnando il suo primo gol stagionale con la maglia dell’Atalanta. Un’esultanza liberatoria dopo una stagione non semplice e un’occasione clamorosa sciupata nel primo tempo, che avrebbe potuto pesare sulla sua prestazione. Maldini ha risposto da giocatore vero, cancellando ogni dubbio e mandando un segnale forte per il futuro: questa rete potrebbe rappresentare il vero punto di svolta per il suo percorso a Bergamo.
POLEMICHE E FAIR PLAY - Tuttavia, sarebbe ingiusto dimenticare le polemiche nate dal gol decisivo di Retegui, arrivato con De Winter del Genoa a terra dolorante dopo un contrasto. De Ketelaere ha scelto di non fermarsi, forse inconsapevolmente, e di servire Retegui che ha segnato tra le proteste dello stadio. Il gesto ha scatenato il malumore del pubblico genoano, che ha accusato gli atalantini di poca sportività. Gasperini, dal canto suo, ha voluto smorzare i toni nel post-gara: «Avrei preferito un altro tipo di gol per festeggiare il record di Mateo, ma non credo ci sia stato dolo. L’importante, adesso, è celebrare una stagione storica con i compagni, magari con una cena pagata proprio da lui».
Tra record personali e polemiche sul fair play, quello che resta è una stagione straordinaria dell’Atalanta - scrive L'Eco di Bergamo -, capace di valorizzare nuovi talenti e consolidare campioni. Retegui ha infranto un tabù che sembrava insuperabile, Sulemana ha prenotato un futuro brillante e Maldini ha dimostrato di poter essere protagonista. Al di là delle discussioni e dei fischi, ciò che rimane nella memoria è una serata che racchiude in sé tutto ciò che rende magico il calcio: imprevedibilità, emozioni, talento e un pizzico di inevitabile controversia.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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