Se lo avessero raccontato qualche mese fa, nessuno avrebbe osato crederci. E invece eccoci qui, a celebrare Mateo Retegui e Ademola Lookman: non solo attaccanti di razza, non solo autori di una stagione clamorosa, ma anche protagonisti di un primato che iscriverà l’Atalanta nella storia del calcio italiano ed europeo. Due cannonieri sul podio della classifica marcatori di Serie A non rappresentano solo un vanto statistico, ma raccontano una filosofia di gioco e una mentalità costruita con pazienza e ambizione.
Una coppia che entra nella storia. Retegui è ormai padrone della classifica cannonieri, un titolo che mancava a Bergamo da 28 anni, da quando un certo Pippo Inzaghi scrisse il suo nome accanto alla Dea. Un traguardo già formidabile, destinato a diventare leggendario se Mateo riuscirà a segnare almeno un altro gol nelle ultime due partite, staccando definitivamente proprio Inzaghi e stabilendo un nuovo record assoluto. Un obiettivo personale che non cancella, anzi esalta, lo spirito di squadra: perché il centravanti argentino, ad ogni occasione, ricorda che «senza Gasperini e senza i compagni tutto questo non sarebbe mai stato possibile».
Accanto a lui, in silenzio ma con una costanza straordinaria, si è fatto largo Lookman. Con 15 gol, Ademola è chiamato a difendere il suo terzo posto dagli assalti di Lukaku, Thuram e Orsolini. Sarebbe un’impresa altrettanto storica perché mai, nella lunga tradizione atalantina, due attaccanti erano arrivati così in alto nella stessa stagione.
Non solo numeri, ma una mentalità vincente. I gol di Retegui e Lookman sono frutto di un sistema, certo, ma ancora prima sono figli di una mentalità precisa che Gasperini ha saputo infondere ai suoi giocatori. All’Atalanta, il risultato non è mai fine a se stesso: ogni record raggiunto è una spinta verso il prossimo, ogni obiettivo superato diventa subito un nuovo punto di partenza. Questo approccio ha trasformato una squadra di provincia in una realtà europea stabile, capace di sopportare la pressione di cinque competizioni diverse senza mai perdere lucidità. Una capacità che ha un valore ancora più grande in stagioni come questa, quando gli obiettivi di classifica si esauriscono con anticipo e bisogna trovare altre motivazioni per mantenere alta la concentrazione.
La misura di un gruppo speciale. Le prossime due partite contro Genoa e Parma potrebbero sembrare solo un esercizio di stile, un passaggio formale per chiudere una stagione ormai perfettamente definita. Eppure, sono proprio gare come queste a rappresentare il vero test per una squadra che vuole dimostrarsi davvero grande. L’Atalanta, da anni ormai abituata a inseguire qualcosa fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, stavolta ha la possibilità di giocare libera da vincoli, ma anche senza perdere di vista l'importanza di rispettare se stessa e i propri tifosi.
Sarà l’occasione per vedere all’opera chi ha avuto meno spazio, come Maldini, Brescianini o Sulemana. Sarà un’opportunità per capire, al di là dei numeri, la reale profondità e compattezza del gruppo. Un’occasione per continuare a stupire, anche senza obblighi di classifica.
Una stagione già indimenticabile, ma non ancora finita. I numeri dicono che questa Atalanta è già entrata nella storia: 39 reti dalla coppia Retegui-Lookman, record assoluto del club in Serie A; qualificazione in Champions blindata; una difesa incredibilmente solida, con appena 32 gol subiti. Tutto vero, tutto importante. Ma dietro quei numeri, dietro quei record, c’è un messaggio ancora più forte: la fame di non accontentarsi mai, l'ambizione costante di migliorarsi, giorno dopo giorno, partita dopo partita.
La grandezza di questa Atalanta, allora, non sta soltanto nella capacità di accumulare record, ma nell’abilità di non considerarli mai sufficienti. Sta nella voglia continua di superarsi, anche quando sembra non esserci più niente da conquistare. Retegui e Lookman non sono solo la miglior coppia-gol della storia nerazzurra: sono la perfetta sintesi di un progetto che ha insegnato a tutti, dentro e fuori Bergamo, il valore della fame sportiva e della mentalità vincente.
Ecco perché, qualunque cosa accada nelle ultime due partite, l’Atalanta ha già vinto. Perché ci ha insegnato che il successo più grande non è nei numeri che si raggiungono, ma nell’atteggiamento con cui li si affronta.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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