Continua il dibattito intorno alla presunta lettera anonima di Cesare Giacobazzi, ex dg nerazzurro, tirata in ballo da Cristiano Doni in una telefonata intercettata e le telefonate - avversate dall'ex capitano nerazzurro -  tra Giacobazzi e Roberto Pelucchi, giornalista de La Gazzetta dello Sport. L'ex dirigente dell'Atalanta ha fornito la sua versione - smentendo l'esistenza della missiva - con una lettera pubblicata sull'edizione odierna della rosea:

La lettura dell’intercettazione telefonica del sig. Doni pubblicata dalla Gazzetta il 31-12-2011 mi ha profondamente scosso e infastidito, per non dire altro. Sono stati acquisiti i tabulati della mia utenza telefonica? E’ una pratica legale? E quale sarebbe il fine? Sono ancora un cittadino libero di chiamare chi voglio, quando voglio, oppure no? Sono un  professionista serio e profondamente rispettoso delle normative vigenti: se mi accorgo di violazioni, mi rivolgo alle Autorità competenti. Non ho bisogno di mezzucci come lettere anonime, non mi appartengono. Chi mi conosce lo sa benissimo. Accusarmi di aver scritto fantomatiche lettere anonime costituisce una grave attività diffamatoria nei miei confronti, lesiva dell’immagine e della professionalità costruita in tanti anni di carriera, getta un’ombra sulla trasparenza dei miei comportamenti. Si può fare? E’ legale diffamare? E’ legale accusare gratuitamente le persone? Penso che solo i giudici possano dare risposte alle mie domande. Infine un’osservazione: sono uscito dall’Atalanta nel giugno 2010 dopo quattro anni ricchi di soddisfazioni professionali e di una difficile convivenza in città: non mi è mai stato perdonato di aver proposto ai Ruggeri la cessione di Doni nel 2007, e di aver rinnovato la proposta al termine di ogni stagione, proposta sempre rifiutata.
Con i migliori saluti,
Cesare Giacobazzi

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Lun 02 gennaio 2012 alle 12:30 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Luca Bonzanni
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