Un colpo di testa che ha scritto una pagina unica nel calcio italiano. Era il 23 febbraio 1992, stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, Atalanta–Cremonese. La Dea avanti 1-0, punizione per i grigiorossi nel finale. A pochi secondi dal termine, Michelangelo Rampulla decide di salire in area e, con un gesto destinato all’eternità, segna il primo gol su azione di un portiere in Serie A.

Oggi, a distanza di oltre trent’anni, Rampulla lo ricorda così: «Eravamo sotto, mancava pochissimo e ci fischiano una punizione sulla destra. Mentre vado su guardo la panchina: Giagnoni mi fa segno di restare giù, poi allarga le braccia rassegnato. Garzilli mi dice: “Vai, provaci, ti copro io”. La punizione di Chiorri sembrava lunga, ma mi sono buttato sul secondo palo e l’ho messa dentro. È stato un istante, ma lo ricorderò per sempre».

LA CREMONESE DI OGGI – Guardando al presente, Rampulla vede nella squadra di Davide Nicola lo stesso spirito combattivo di quella Cremonese che lo rese protagonista: «Ottimo impatto per una neopromossa, dimostra solidità e compattezza. Ogni punto conquistato vale doppio in chiave salvezza. E dietro c’è una proprietà che è una vera garanzia: il cavalier Arvedi. Una figura seria, concreta, che dà equilibrio e stabilità».

IL RAPPORTO CON NICOLA – L’ex portiere, ai microfoni de La  Gazzetta dello Sport - conosce bene Davide Nicola, avendolo affiancato a Salerno nel suo staff tecnico: «Davide è un allenatore capace, preparato e sempre aggiornato. Ha la forza di trasmettere entusiasmo e disciplina, e sa adattarsi a qualsiasi contesto. La salvezza ottenuta a Salerno fu un’impresa straordinaria, ma il suo lavoro parla per lui: cura i dettagli, valorizza i giocatori e dà identità alle squadre».

VARDY, UN COLPO DA MAESTRO – Sull’arrivo di Jamie Vardy, Rampulla non ha dubbi: «Operazione azzeccata. È un attaccante di livello internazionale, con esperienza e mentalità vincente. In una squadra che vive anche di corsa e sacrificio, la sua presenza può diventare il valore aggiunto. Quando troverà la miglior condizione sarà determinante».

CARNESECCHI, TALENTO E MATURITÀ – Rampulla, portiere prima di tutto, guarda con orgoglio all’ascesa di Marco Carnesecchi, che a Cremona è diventato grande e all’Atalanta sta trovando la definitiva consacrazione: «È uno dei portieri più completi della nuova generazione. Tecnica, personalità e coraggio: ha tutto. Ma non è un caso isolato, perché la scuola italiana dei portieri resta la migliore del mondo. Da Buffon in poi, la continuità di talento e professionalità è impressionante».

ATALANTA, MODELLO DI CONTINUITÀ – Infine, uno sguardo alla Dea di oggi, guidata da Ivan Juric: «Vedo un progetto serio, coerente e solido. L’Atalanta è diventata un modello, perché ha costruito nel tempo, senza strappi né improvvisazioni. C’è una linea chiara, un’idea di calcio riconoscibile, e una società che programma con competenza. È una realtà che ha fatto scuola in Italia e continuerà a farlo».

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Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 25 ottobre 2025 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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