L'Atalanta è tornata là dove ormai si sente di casa. L'aritmetica qualificazione alla prossima Champions League, ottenuta grazie a una stagione straordinaria e certificata da una rete tanto inattesa quanto romantica di Ibrahima Sulemana, rappresenta una bellissima conferma: Bergamo fa ormai parte della nobiltà del calcio italiano ed europeo. Per la quinta volta negli ultimi sette anni la squadra nerazzurra è tra le grandi, una continuità che rischia di far dimenticare quanto straordinario sia il percorso costruito fino a qui.

Dietro questo miracolo sportivo, però, oggi si cela un interrogativo che incombe pesantemente sul futuro del club: Gian Piero Gasperini sarà ancora alla guida della squadra o è arrivato il momento di voltare pagina? Non è una domanda retorica, perché dalle decisioni che verranno prese nelle prossime settimane dipenderà il destino non solo immediato, ma probabilmente anche dei prossimi anni.

È noto a tutti che Gasperini non abbia mostrato grande entusiasmo al pensiero di prolungare ulteriormente il suo contratto, in scadenza nel 2026. Sono passati quasi dieci anni dal suo arrivo, e ogni stagione sembra quella dell'addio annunciato, salvo poi rinnovare la sfida e riuscire ancora una volta a superarsi, contro ogni pronostico e logica. Due anni fa sembrava già finita: il flirt con il Napoli, la tentazione di chiudere dopo un trofeo europeo. Poi invece è rimasto, ancora più determinato e più competitivo di prima. Eppure oggi la situazione sembra diversa. Più matura, forse definitiva. Perché stavolta, dall'altra parte del tavolo, c'è una proprietà americana che vuole certezze e programmazione, e il peso di una decisione simile sarà cruciale per impostare il futuro.

Un futuro che passerà inevitabilmente anche dal mercato, e qui la strategia della società non cambia: comprare, valorizzare, vendere. Un copione ormai collaudato, che ha permesso all'Atalanta di diventare un modello non solo in Italia ma anche in Europa. Retegui, Lookman ed Ederson potrebbero essere i prossimi gioielli a lasciare Zingonia, garantendo plusvalenze capaci di finanziare il prossimo ciclo. Certo, il tifoso atalantino forse sogna un anno senza cessioni eccellenti, una stagione in cui trattenere tutti per puntare a quel sogno che si chiama scudetto. Ma la realtà dice che questo club è arrivato così in alto proprio perché ha saputo vendere bene e investire ancora meglio.

E poi, in fondo, è anche questo il fascino dell'Atalanta: la capacità di rinnovarsi costantemente, di sorprendere sempre, di trasformare giocatori poco conosciuti in stelle assolute, e di farlo senza perdere mai la propria identità. Gasperini è stato fin qui il garante di tutto questo, il creatore di una mentalità vincente e aggressiva che ha permesso di sfidare le big senza mai sentirsi inferiori.

Ora, però, arriva il momento più delicato: quello della scelta. Bergamo ha imparato ad amare la Champions League, ma per restare in alto serve chiarezza immediata. Perché, se la rete di Sulemana ci ricorda che le favole esistono, sarà la programmazione a dirci se questa favola potrà continuare. Il futuro, per l'Atalanta, è già iniziato.

Sezione: Serie A / Data: Ven 16 maggio 2025 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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