Una drammatica corsa contro il tempo, un disperato conto alla rovescia che rischia di mettere fine a oltre un secolo di storia calcistica. Il Brescia Calcio è appeso a un filo sottile e la frase che circola nelle stanze della società lascia pochissimo spazio alla speranza: «Ormai non c'è più nulla da fare».

IL MURO CONTRO MURO – Al centro di questo dramma sportivo e finanziario c'è il presidente Massimo Cellino, deciso a non immettere ulteriori risorse proprie. Cellino aspetta una mossa degli investitori interessati al club, i quali però vogliono prima la certezza dell’iscrizione al campionato, per poi procedere all'acquisto. È un vicolo cieco che rischia di compromettere ogni possibilità di salvezza.

CONTATORI AZZERATI – Sul tavolo ci sono scadenze precise e inderogabili. Entro domani mattina alle ore 9, nelle casse del Brescia dovranno esserci almeno tre milioni di euro per ottemperare agli obblighi necessari all’iscrizione. La situazione è critica, tanto che sul conto corrente del club non ci sarebbero attualmente fondi sufficienti per coprire queste urgenze. Qualche pagamento al personale ordinario sarebbe stato effettuato, ma non basta certo per tirare un respiro di sollievo.

L’ACCORDO MANCATO – Una piccola via d’uscita si era intravista con un’intesa raggiunta in via preliminare con l’Agenzia delle Entrate, per la riduzione e rateizzazione dei debiti fiscali. Il debito di circa 4 milioni sarebbe sceso a 2,4 milioni, dilazionati in cinque rate da 480.000 euro ciascuna. La prima rata però è da versare subito e il documento ufficiale non è stato ancora firmato. Un dettaglio fondamentale che pesa come un macigno sulla sopravvivenza stessa del club.

IL GRIDO DELLA TIFOSERIA – La tensione nella piazza è alle stelle. I tifosi organizzati, che avevano già rinviato una manifestazione prevista nei giorni scorsi, sono ora pronti a mobilitarsi di nuovo. Non sono disposti ad assistere in silenzio alla scomparsa del Brescia dal calcio professionistico. Il timore di perdere 114 anni di storia sportiva ha acceso animi e cuori, alimentando il sentimento di protesta contro quella che appare ormai una vera e propria resa.

EPILOGO AMARO – Se non ci saranno sorprese dell’ultima ora, domani potrebbe consumarsi l’addio al calcio professionistico di uno dei club più rappresentativi e storici d’Italia. Sarebbe una fine ingloriosa per una squadra che ha scritto pagine importanti del calcio italiano, crollata sotto il peso di debiti, incertezze societarie e scelte mancate. Un’agonia triste, ingiusta, che potrebbe concludersi con la parola più dolorosa per ogni tifoso: fine. A riferirlo Il Giornale di Brescia

Sezione: Serie B / Data: Ven 06 giugno 2025 alle 00:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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