Un Bologna surclassato, l’entusiasmo sempre più alto tra i tifosi e una serenità notevole che circola nell’ambiente: l’Atalanta non finisce mai di stupire. A più dieci dal terzultimo posto i ragazzi del Cola hanno di che gioire. Domenica però la Dea è ospite in terra sarda al cospetto di un Cagliari in ripresa: una sfida difficile.
Nonostante la sconfitta di Roma contro la Lazio nei minuti finali, i rossoblu nelle ultime gare, dopo l’esordio di Ballardini e il ritorno di Ficcadenti, stanno mostrando un buon calcio e sembrano in un buon momento di forma.
Cellino, degno compare di Zamparini, anche quest’anno non ha saputo resistere al gioco preferito di alcuni presidenti di serie A: esonera il mister ( chi ne esonererà di più nell’arco di una carriera da presidente vincerà un pupazzetto). Stufo di giocare e preoccupato dal fondo della classifica che si avvicinava ha rimesso le cose a posto rimettendo in mano la squadra al mister per cui era stata costruita in estate. A discolpa di Ballardini va detto che non ha praticamente mai avuto a disposizione la tecnica di Cossu e il fiuto del gol di Pinilla per svariati infortuni.
ANALISI DELLA SQUADRA
Michael Agazzi, bergamasco e di scuola atalantina, fa il suo dovere; in questo campionato non ha commesso grossi errori e in alcune partite è stato decisivo a tutela dei pali: il bilancio della sua annata è positivo.
Finalmente si rivede una difesa schierata a quattro. E’ una retroguardia solida, i punti dei sardi sono basati molto sul buon rendimento di questo reparto: il bergamasco Astori su tutti si sta rivelando sempre di più un ottimo giocatore: strano che squadre dal maggiore blasone, che ne avrebbero un gran bisogno, non se lo siano ancora accaparrato (Napoli e Juventus su tutte…). Domenica però non ci sarà perché squalificato. Al suo posto il giovane Ariaudo, lanciato dalla Juve e ora a Cagliari per “farsi le ossa”.
A centrocampo due giovani promettenti come Nainggolan e Ekdal affiancano lo scafato ed esperto Conti. Il gioiellino belga è un po’ calato come prestazioni; ha comunque sempre molto mercato poichè le qualità non sono in discussione: polmoni d’acciaio, fisico prorompente, grande motivazione e grinta. Il lungagnone svedese in comproprietà con la Juventus invece non è ancora esploso ma cela grandi qualità: bisogna vedere se sarà in grado di svelarle. Conti è il solito vecchio volpone, occhio ai suoi inserimenti in area.
L’attacco è sorretto per lo più dalle invenzioni del piccoletto tutto tecnica e dribbling Cossu. Sardo e tifoso del Cagliari incarna il giocatore che ogni tifoso vorrebbe vedere nella propria squadra: talentuoso, dedito alla causa e attaccato alla maglia. Davanti al numero sette ci saranno Thiago Ribeiro e Pinilla. Entrambi sudamericani con una grande differenza: il fiuto del gol. Il cileno è molto più rapace in area di rigore mentre il brasiliano spesso si perde nelle giocate e non incide nella partita.
IL MOMENTO
I sardi si sorreggono sulle spalle degli unici due giocatori che il povero Ballardini non ha mai avuto a disposizione: Cossu e Pinilla. La classe del primo e la concretezza del secondo avrebbero aiutato la squadra di Cellino ad approdare con maggior facilità in acque più tranquille. Nonostante tutto però gli isolani sono a più sette dal Lecce e non sembrano invischiati nella lotta retrocessione. Per loro domenica si profila una grande occasione per distanziare definitivamente la zona calda della classifica e proveranno ad afferrare i tre punti in tutti i modi.
L’Atalanta proviene da una scorpacciata di punti mentre i sardi sono più affamati, il pericolo è quello di essere sopraffatti dalle maggiori motivazioni degli avversari: Colantuono dovrà essere molto bravo a tenere i ragazzi sulla corda e a non permettere cali di tensione.
E’ una sfida alla portata ma attenzione a sottovalutare questo Cagliari.
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