Domenica la Dea varcherà i cancelli della “Scala del calcio” per affrontare un avversario dal grande blasone ma dall’annata maledetta: l’Inter di Ranieri.
La squadra affidata a Ranieri quest’anno sembra abbia sbagliato tutto. Il mercato è stato un fallimento: Sneijder aveva le valige già pronte ma alla fine è stato ceduto Eto’o, col risultato catastrofico d’aver venduto il giocatore più forte e trascinante della rosa e di aver trattenuto il secondo giocatore più talentuoso turbato dalla consapevolezza di essere stato messo sull’uscio per tutta la sessione di mercato estiva. Mister Gasperini non ha lasciato traccia, come è arrivato se ne è andato lasciando il posto all’”aggiustatutto” Ranieri. La società sembra versare in un momento di grande confusione, indecisa se dare un netto taglio al passato e rifondare o se rattoppare qua e la una barca che ha parecchie falle.
La rosa interista ha una media di età avanzata e i giovani acquistati sembrano non ancora pronti a sostenere la struttura di una grande squadra.
ANALISI DELLA SQUADRA
Domenica Ranieri sembra intenzionato a schierare il suo amato 4 4 2 favorito anche dall’assenza per infortunio di Sneijder che oramai sembra più un problema che una soluzione.
Julio Cesar, come tutta la squadra, è calato di rendimento ma resta comunque uno dei portieri più forti del mondo.
La difesa è capeggiata dalla vecchia guardia sia in termini di gerarchia all’interno dello spogliatoio sia in termini di età anagrafica. Maicon non è più quel fantastico fluidificante a motore che difendeva ottimamente e si trasformava in attaccante aggiunto in fase offensiva sfornando assist e gol a ripetizione. Chivu non è più determinante nel ruolo di terzino, non ha mai fatto mistero del fatto che a sinistra si adatta ma lui si sente, e in effetti lo è, un grande centrale; a giugno gli scade il contratto e si sta guardando in giro. Lucio è probabilmente sul viale del tramonto e se non è più che concentrato rischia di diventare un problema per i compagni. Al suo fianco Samuel è quello che tira la “carretta” della retroguardia.
A centrocampo, a proposito di viale del tramonto, sulla fascia destra giocherà capitan “ciuffo perfetto” Zanetti che seppur dotato di un fisico da donare alla scienza per forza e resistenza è anche lui arrivato al capolinea: largo ai giovani! Va da sé che quando si richiede spazio ai giovani non si pensa certo a Obi che verrà però schierato sulla fascia sinistra: questo è quello che mette a disposizione la rosa di Moratti… Al centro troverà posto Cambiasso, un altro dal rendimento in picchiata; nelle ultime gare ha tirato il fiato e sarà affiancato da Poli: giovane dal sicuro talento al quale Ranieri sta dando fiducia, ora tocca a lui dimostrare qualcosa.
In attacco la strana coppia formata da due punte centeali: Milito e l’ex Pazzini. L’argentino vive di alti e bassi, il suo campionato è partito malissimo sbagliando gol incredibili, ma ha anche fatto quattro gol nella stessa partita. E’ un attaccante molto temibile e domenica sarà il pericolo numero uno. Pazzini al contrario, all’andata qualche gol l’ha fatto, soprattutto in Champions, ma nell’ultimo periodo fa le veci di Milito sbgaliando occasioni ghiotte. Il “Pazzo” per i bergamaschi è uno spauracchio perché quando affronta la squadra che lo ha formato calcisticamente non perde mai, speriamo che le cose cambino.
IL MOMENTO
Mister Ranieri è subentrato a Gasperini ereditando una ex grande squadra piena di ex campioni. Da troppi anni l’Inter schiera la stessa formazione, non ha saputo rinnovarsi, si è seduta sugli allori senza programmazione e si è accorta della situazione troppo tardi. L’allenatore romano si è commosso per una vittoria dei suoi ragazzi contro il Chievo che, con tutto il rispetto, non è di certo un’impresa storica: questo la dice lunga sulla situazione di crisi che si respira alla Pinetina.
Il team della famiglia Moratti viene da un martedì infernale, hanno preso una mazzata tra capo e collo come poche. Sono stati sbattuti fuori dai quarti di Champions da una squadra nettamente inferiore prendendo due gol dopo il novantesimo. Lo shock è stato forte e la speranza è che la confusione mentale duri ancora qualche giorno per dare il tempo ai bergamaschi di approfittarne e di catturare punti anche a San Siro.
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