Essere arrivato a 60 minuti dalla qualificazione agli Ottavi per il Milan è comunque una grande vittoria. Lo è per come si era messo il girone; lo è per il gruppo in sé a prescindere, dove partiva dall’urna 4 e aveva avuto la sfortuna di trovare tre avversari tutti più forti o abituati alla fase ad eliminazione diretta; lo è per come il Milan l’ha interpretata e giocata, sbagliando di fatto solo la partita a San Siro contro il Porto, poi essendo sempre all’altezza o ben oltre i proprio limiti.
Questa Champions giustifica lo scudetto per il Milan: non che la vittoria sia automatica ovviamente, ci mancherebbe altro, ma sa di preparazione per finalmente reggere mentalmente nel corpo a corpo, dove l’anno scorso era irrimediabilmente mancato.
A patto però di non perdere mai l’umiltà, ché il livello medio della rosa del Milan non se lo può proprio permettere. E a pensarci bene questo è successo contro il Liverpool: era la squadra B - ma pur sempre il Liverpool eh - e aver regalato due gol su due svarioni (uno difensivo, e l’altro del portiere), per di più in un’occasione simile, è davvero sorprendente. Prendete Maignan: ottimo portiere, ma sembra quasi che a ogni parata anche solo normale si debba esaltarlo oltremodo quasi ad autoconvincersi che sia una fortuna che Donnarumma se ne sia andato. E’ un atteggiamento piuttosto puerile di una certa parte del mondo milanista, e non aiuta certo la bella missione di fatica che attende Pioli.
Il gioco dell’Inter c’è: fantastico Primo Tempo al Bernabeu, giocato tenendo il Real Madrid nella propria trequarti, e andando a prendere gli avversari alti con 7 uomini nei primi trenta metri. Il Real Madrid solo un’altra volta in 14 anni di Champions in casa aveva subito così tanti tiri nel Primo Tempo, ben 13, come riuscì a fare il Bayern nel 2012. Ma alla fine l'Inter perde netto perché scompare nel Secondo Tempo, perché Barella impazzisce e adesso farà pagare la sua assenza almeno all’andata degli Ottavi, e perché non riesce ad avere la stessa costanza mentale al rientro in campo.
Eppure ci sono solo 6 squadre sicuramente più forti dell’Inter in Europa: Bayern, Real Madrid, Manchester City, Chelsea, Liverpool. PSG. Quattro di queste sei l’Inter le avrà tra le sette possibili del sorteggio, e per andare oltre bisognerà avere più freddezza.
L’Atalanta si gioca giustamente le sue possibilità contro il Villarreal. Ma uscire non sarebbe una tragedia: per fame, rosa e gioco rischia di essere la vera candidata al titolo. Perché se l’Inter è più forte, l’Atalanta può essere più spensierata. Del resto già un mese fa avevo scritto che l’Atalanta uscendo dalla Champions poteva davvero pensare allo scudetto: sembrava una follia, quando il gap di ritardo era a doppia cifra; figuriamoci adesso…
Allegri fa giocare Dybala con il Malmoe per dargli minuti, ma la questione è ancora molto delicata: come anticipavo la settimana scorsa, il contratto di Dybala tarda ad arrivare sia per i noti problemi della Juventus, sia perché qualcuno in società comincia a pensare che possa essere più saggio dirigere il budget su Vlahovic, qualora si sia costretti alla scelta.
Ad oggi Dybala rimane comunque probabile al rinnovo con la Juve: ma probabile non significa sicuro…
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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