La prima volta non si scorda mai, soprattutto se finisce con un 3-0 in trasferta nel tempio dell'Eintracht. Raffaele Palladino si presenta ai microfoni di Sky Sport con gli occhi che brillano, consapevole di aver vissuto una notte che resterà nella storia personale e del club. Ma dietro i cinque minuti di follia calcistica che hanno schiantato i tedeschi, c'è un lavoro psicologico profondo. Il tecnico ha chiesto una scintilla ed è divampato un incendio, trasformando un gruppo in cerca di identità in una macchina da guerra. Tra ringraziamenti e analisi tattica, l'allenatore svela un retroscena inedito nato nel segreto dello spogliatoio, un "patto scritto" che ha cambiato il volto della Dea.

LA NOTTE MAGICA E LA VITTORIA DEL GRUPPO - L'analisi parte dalle emozioni di un debutto assoluto in Champions League. «È stata una notte indimenticabile», esordisce Palladino. «Voglio ringraziare la società per la fiducia e il mio staff, ma in primis ringrazio i ragazzi. Questa è la vittoria del gruppo, un gruppo con grandi valori umani e tecnici che meritava una soddisfazione del genere. Li vedevo lavorare in settimana con un'intensità pazzesca e mi hanno regalato una serata magica». Sulla partita: «Abbiamo sofferto un po' nel primo tempo e siamo stati sfortunati con i due pali, ma abbiamo giocato da squadra. Abbiamo difeso insieme e attaccato insieme: serviva vincere per il morale, non solo per la classifica».

IL RETROSCENA, IL FOGLIO APPESO NELLO SPOGLIATOIO - Il cuore dell'intervista è un aneddoto che spiega la svolta mentale. «Voglio raccontare una cosa che di solito rimane tra noi, ma stavolta merita perché sono stati i ragazzi a farlo», svela il mister. «Ho scritto su un foglio il DNA che doveva ritrovare questa squadra, ma ho chiesto a loro di darmi gli aggettivi su cui concentrarci. L'ho appeso nello spogliatoio: è il loro foglio, sono parole che hanno definito loro».

LE PAROLE CHIAVE, CORAGGIO E LEGGEREZZA - Ma cosa c'era scritto su quel foglio che ha ispirato il 3-0? Palladino elenca gli ingredienti della rinascita: «Coraggio, leggerezza, ambizione e fame. Ce ne sono tanti altri, ma questi li ho visti tutti in campo stasera. Io non sono un mago, non ho inventato nulla: loro sanno giocare a calcio, avevano solo bisogno di ritrovare entusiasmo e alchimia». Il messaggio è chiaro: responsabilizzare il gruppo per liberarne il talento.

TESTA ALLA FIORENTINA, UMILTÀ E LAVORO - Smaltita l'euforia, il pensiero corre già a domenica, quando la Dea affronterà la Fiorentina (ex squadra di Palladino, ndr). «Adesso dobbiamo essere bravi a restare umili. Il DNA di Bergamo è lavorare sodo, ed è quello che fanno questi ragazzi tutti i giorni. Ci serviva sbloccarci mentalmente, ora manteniamo questa mentalità perché insieme faremo grandi cose».

© Riproduzione riservata

Sezione: Champions League / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 00:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print