La voce delle grandi notti europee, quella che spesso accompagna le imprese delle italiane in Champions League, ha raccontato dal vivo la metamorfosi dell'Atalanta. Maurizio Compagnoni, telecronista di punta di Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Bergamo TV subito dopo il triplice fischio della sfida contro l'Eintracht Francoforte. La sua analisi va oltre il rotondo 0-3 finale: fotografa una squadra capace di cambiare pelle, trascinata dai suoi talenti migliori e plasmata, finalmente in modo visibile, dalle idee del nuovo tecnico Raffaele Palladino. Tra i calcoli per la qualificazione diretta e l'elogio ai singoli, ecco il punto di vista di chi ha vissuto la serata magica del Deutsche Bank Park dalla cabina di commento. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Maurizio, ci hai raccontato una serata memorabile. Che Atalanta hai visto dalla tribuna stampa? Possiamo dire che è stata una versione ancora superiore a quella ammirata nella semifinale di Europa League?
«Assolutamente sì. Ho commentato un'Atalanta da Champions, ancora più bella e convincente di quella vista a Marsiglia, che già era stata autrice di una prova molto solida. La gara ha avuto un canovaccio chiaro: una prima mezz'ora di sostanziale equilibrio dove la squadra ha tenuto bene il campo, poi sono arrivati i due pali che hanno fatto da preludio al dominio. Il secondo tempo, secondo me, è stato pazzesco: una dimostrazione di forza impressionante. Non dimentichiamo che davanti c'era un avversario di tutto rispetto: l'Eintracht è una buona squadra, a soli due punti dalla zona Champions in Bundesliga e reduce da vittorie importanti. Vincere così in uno stadio caldissimo e bellissimo dà ancora più valore all'impresa».

A proposito di ambiente, al di là del risultato tecnico, sugli spalti si è respirata un'aria particolare grazie al gemellaggio. C'è un'immagine che ti porti via?
«È stata una vera serata di festa e di sport. L'immagine di Marten De Roon che va sotto la curva dell'Eintracht a salutare i tifosi tedeschi, ricambiato, è stata un momento bellissimo, uno spot per il calcio. Al di là della rivalità in campo, è stato bello raccontare una cornice di pubblico così appassionata ma corretta».

Tecnicamente la partita l'hanno spaccata i singoli. Ademola Lookman sembra essere tornato sui livelli della finale di Dublino. Come valuti la sua prova e quella del reparto offensivo?
«Lookman è stato il trascinatore assoluto. Io nelle mie pagelle personali ho dato 8 in pagella sia a lui che a Charles De Ketelaere. Sono stati pazzeschi. Ma su Ademola vorrei spendere una parola in più: è un fuoriclasse vero. Quando questi due giocatori si esprimono a questi livelli, con questa qualità e intensità, l'Atalanta può fare qualsiasi cosa e battere chiunque. Sono immarcabili».

Dopo la falsa partenza di Napoli, stasera si è vista un'identità diversa. Quanto c'è della mano di Raffaele Palladino in questo 3-0?
«Ce n'è tanto, davvero tanto. Se facciamo un confronto tra l'Atalanta degli ultimi tempi e quella vista stasera, la differenza è abissale. A Napoli la squadra non mi era piaciuta, è vero, ma onestamente non potevi nemmeno definirla "l'Atalanta di Palladino", visto che il mister era appena arrivato e aveva avuto i giocatori contati a causa delle nazionali. Stasera, invece, la sua mano e la sua natura si sono viste eccome. Ho visto una grandissima Atalanta, organizzata e propositiva».

Dallo studio ci si chiede se questa trasformazione sia merito più della "cura" Palladino o del classico "effetto Champions" che esalta questo gruppo. Qual è la tua opinione?
«Credo siano vere entrambe le cose. Sicuramente esiste un "effetto Champions": ero a Marsiglia l'anno scorso, lì c'era ancora Gasperini (in realtà si riferisce al periodo recente europeo, ndr), ma la squadra in Europa si trasforma sempre. Però credo ci sia molto anche dell'effetto Palladino. La squadra ha risposto alle sue sollecitazioni tattiche e mentali in modo evidente».

Guardando la classifica della League Phase, l'Atalanta è ora nona, a un passo dalla zona che conta. È lecito sognare l'accesso diretto agli ottavi senza passare dai playoff?
«Adesso si può sognare, e si può sognare in grande. Questa squadra ha tutte le carte in regola per farlo, nonostante una classifica in campionato che non rispecchia il suo valore. Facciamo due calcoli: se l'Atalanta batte l'Athletic Bilbao a Bergamo e l'Union Saint-Gilloise, va a 16 punti. A mio avviso, con 16 punti l'accesso diretto agli ottavi di finale è garantito al 99%. E vi dirò di più: non è detto che contro il Real Madrid o il Chelsea non si possa fare risultato. Se l'Atalanta gioca come stasera, mette in gravissima difficoltà anche una corazzata come il Chelsea. È un grande sogno che, sulla carta, è davvero realizzabile».

L'ottimismo di Maurizio Compagnoni non è di facciata, ma basato sui numeri e sulla prestazione. L'Atalanta ha riacceso la luce e, secondo il telecronista di Sky, la strada verso gli ottavi diretti è ora tracciata: passa per Bergamo e per la sfida al Bilbao, ma con questo Lookman e questo spirito, nessun traguardo è precluso.

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Sezione: Interviste / Data: Mer 26 novembre 2025 alle 23:34
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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