Nel calcio, si sa, le equazioni non sono mai esatte. Il ricongiungimento tra Daniel Maldini e Raffaele Palladino, l'allenatore che a Monza aveva saputo estrarre il meglio dal talento del figlio d'arte, doveva essere la garanzia per il rilancio definitivo. Invece, a pochi mesi dall'inizio del nuovo corso, la scintilla non è ancora scoccata. Scivolato indietro nelle gerarchie di una rosa iper-competitiva, schiacciato dalla presenza ingombrante di Lookman e dalla solidità di Sulemana, Maldini rischia seriamente di diventare un uomo mercato già nella sessione invernale. Un paradosso, considerando le premesse estive, ma una realtà che i numeri certificano senza appello.

I NUMERI DELLA CRISI, UN INVESTIMENTO DA TUTELARE - Le statistiche sono impietose e raccontano di un giocatore ai margini del progetto tecnico: zero reti in campionato, casella vuota anche in Champions League e un minutaggio complessivo che non supera la soglia dei 232 minuti spalmati su otto presenze. Troppo poco per chi, solo un anno fa, è stato pagato 13 milioni di euro. Proprio la tutela di questo investimento spinge la dirigenza nerazzurra a riflettere: un prestito a gennaio potrebbe essere l'unica via per non disperdere il valore del cartellino e permettere al ragazzo di ritrovare fiducia altrove.

LE SIRENE DI MERCATO, LAZIO E VIOLA ALLA FINESTRA - La situazione di Maldini non è passata inosservata. Secondo le ultime indiscrezioni, due club di Serie A avrebbero già acceso i radar: Fiorentina e Lazio. Per le rivali, il trequartista rappresenterebbe l'occasione perfetta per il mercato di riparazione: un profilo giovane, tecnicamente valido, già rodato nel nostro campionato e prendibile a condizioni economiche vantaggiose ("low cost"). La partenza non è scontata – c'è da valutare l'impatto della Coppa d'Africa che toglierà Lookman alla Dea tra dicembre e gennaio – ma se l'offerta giusta arrivasse sul tavolo, Percassi potrebbe dare il via libera.

IL PENSIERO DI PALLADINO, NIENTE SCONTI A NESSUNO - Eppure, le parole del tecnico nel giorno della presentazione sembravano un'investitura: «Credo molto in Daniel: lo conosco e sa cosa mi aspetto da lui». Ma Palladino, pragmatico come pochi, aveva anche avvertito: «Io non guardo in faccia a nessuno, la priorità è che la squadra dia il 100% indipendentemente da chi gioca». Una promessa di meritocrazia mantenuta fino in fondo, che oggi vede Maldini costretto a rincorrere, o forse, a preparare le valigie.

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Sezione: Calciomercato / Data: Mer 26 novembre 2025 alle 20:29 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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