Non solo magie in campo, il vero miracolo l'Atalanta lo fa in ufficio. Il bilancio chiuso al 30 giugno 2025, appena depositato, è la fotografia nitida di una società che ha cambiato dimensione, trasformandosi da virtuosa provinciale a potenza economica consolidata. I numeri non mentono: per la prima volta nella storia il club ha sfondato il tetto dei 300 milioni di ricavi, attestandosi a quota 318 milioni. Certo, le corazzate Inter, Juventus e Milan restano avanti, ma la distanza siderale di un tempo si è accorciata drasticamente. L'utile netto di 37 milioni di euro (secondo miglior risultato di sempre dopo l'exploit del 2020) racconta di una gestione perfetta, dove la sostenibilità non è uno slogan ma una pratica quotidiana.

L'EFFETTO EUROPA, LA CHAMPIONS BATTE LA SERIE A - A trainare la crescita (+31% del fatturato) è la voce diritti tv, schizzata a 129 milioni. Il dato politico più rilevante è il sorpasso storico: il nuovo formato "extra-large" della Champions League ha versato nelle casse nerazzurre 67 milioni, superando di netto i proventi della Serie A (fermi a 53,7 milioni). È la prova provata che il salto di qualità patrimoniale passa dall'Europa, arricchita dai 4 milioni della Supercoppa Europea e dai 2,4 milioni della trasferta saudita per la Supercoppa Italiana.

PLUSVALENZE RECORD, IL TESORO KOOPMEINERS - L'altro pilastro è il player trading, che genera ricavi per 100,8 milioni (+42%). Il bilancio ufficializza le cifre reali delle cessioni che hanno fatto la storia recente del mercato orobico: l'addio di Teun Koopmeiners ha generato una plusvalenza monstre di 44,5 milioni. A ruota seguono Okoli (13,1), Piccoli (11,6), Miranchuk (10,2) e Cambiaghi (10). Curiosità: tra i premi di rendimento spuntano 6 milioni quasi inattesi per Diallo Traoré, oltre ai bonus per Højlund, Romero e Demiral. Unica nota stonata - analizza dettagliatamente L'Eco di Bergamo - la minusvalenza di 2,5 milioni per Soppy.

STADIO E COSTI, LA NUOVA CURVA SPINGE I RICAVI - Il completamento del Gewiss Stadium (ora New Balance Arena) con la nuova Curva Sud ha portato i ricavi da stadio a 21,7 milioni (+27%), anche se la biglietteria incide ancora "solo" per il 6,6% sul totale, lasciando ampi margini di crescita rispetto alle big metropolitane. Sul fronte uscite, i costi salgono a 263,2 milioni (+16%), ma in modo controllato. Il dato più interessante è la stabilità del monte ingaggi (fermo a 100 milioni lordi), mentre esplodono gli ammortamenti (70 milioni) figli di investimenti massicci: 200 milioni spesi sul mercato in due anni. Nota a margine: 14,3 milioni sono finiti nelle tasche di agenti e intermediari.

FUTURO BLINDATO, PATRIMONIO E NUOVI AFFARI - La solidità del "Modello Atalanta" è scolpita nel patrimonio netto, che tocca la cifra monstre di 243 milioni di euro grazie alla scelta di reinvestire quasi tutto l'utile. E il futuro? Gli amministratori dormono sonni tranquilli. Il nuovo accordo di naming rights con New Balance porterà 2,4 milioni a stagione fino al 2031. Ma soprattutto, il prossimo bilancio ha già in pancia plusvalenze per 78,6 milioni, con due nomi che spiccano nelle previsioni: le cessioni di Retegui (61,7 milioni di plusvalenza) e Ruggeri (16,9). La macchina da soldi non si ferma mai.

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Sezione: Primo Piano / Data: Mer 26 novembre 2025 alle 12:37
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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