Il calcio si ferma per riflettere, e lo fa attraverso la voce di chi, ogni giorno, vive e lavora a contatto con l'eccellenza dello sport femminile. Nel giorno della 'Giornata internazionale contro la violenza sulle donne', l'ex Atalanta Andrea Soncin affida ai microfoni di Sky Sport un'analisi che va ben oltre il rettangolo verde. Il Commissario Tecnico dell'Italia non parla di tattica, ma di educazione, responsabilità e futuro, partendo dalla sua doppia prospettiva: quella di tecnico di una Nazionale in ascesa e quella, più intima, di padre.

L'EDUCAZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI - Il tema tocca corde profonde per il mister. «C'era da parte mia molta attenzione visto che ho due figlie, ed è cresciuta ancora di più allenando questa squadra», confessa Soncin. La sua è una chiamata all'azione collettiva: «È un tema su cui dobbiamo prestare massima attenzione. È fondamentale educare partendo dai bambini e dalle bambine, perché sono loro gli adulti di domani. Certe violenze non possono essere tollerate, e non mi riferisco solo a quelle fisiche, ma anche a quelle verbali che spesso sono l'anticamera del peggio».

DENTRO LO SPOGLIATOIO, ALCHIMIA E ASCOLTO - Il CT racconta poi il clima che si respira nel gruppo azzurro, un ambiente dove la sensibilità è diventata un punto di forza. «Sto vivendo un momento bellissimo. Si è creata un'alchimia particolare tra me, lo staff e le ragazze. Cerchiamo di comprendere al meglio le paure, i desideri e i sogni di ogni singola atleta». Un approccio empatico che sta pagando anche in termini sportivi, accompagnando la Nazionale verso «risultati che sembravano impossibili solo pochi anni fa».

IL LINGUAGGIO E LO STEREOTIPO DA ABBATTERE - Infine, una stoccata decisiva sul fronte culturale e linguistico. Soncin invita a ripulire il vocabolario calcistico dai pregiudizi di genere. «Il linguaggio fa parte di questa campagna culturale. Sono stati fatti passi avanti, ma ci sono ancora freni», spiega il tecnico, citando un esempio lampante. «Troppo spesso sentiamo dire che una bambina brava sta "giocando come un maschio". Dobbiamo smetterla: dobbiamo educare i nostri figli al fatto che una bambina può giocare bene a calcio rimanendo sé stessa, senza essere costantemente paragonata a un bambino».

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Sezione: Altre news / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 19:50
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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