Nel cuore dell'Europa, a poche ore da una sfida che profuma di storia e di crocevia stagionale, Raffaele Palladino si presenta ai microfoni ufficiali del club con la fermezza di chi sa cosa serve per invertire la rotta. Francoforte non è solo una tappa del calendario di Champions League, ma il teatro ideale per cercare quella "scintilla" necessaria a riaccendere i motori della Dea. Lasciandosi alle spalle le ombre del primo tempo di Napoli e aggrappandosi alla reazione nervosa della ripresa, il tecnico nerazzurro detta la linea: umiltà, sacrificio e un pensiero fisso al collettivo, mettendo da parte ogni ambizione personale. Ecco il manifesto programmatico dell'allenatore atalantino alla vigilia del match contro l'Eintracht. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, il viaggio da Napoli a Francoforte porta con sé inevitabilmente delle scorie, ma anche delle lezioni. Cosa deve portarsi dietro l'Atalanta in Germania per trasformare la delusione in energia positiva?
«Da Napoli dobbiamo portarci via tutto, nel bene e nel male. Ci portiamo sicuramente il secondo tempo, che è stato di livello, ma non dobbiamo dimenticare le indicazioni preziose arrivate dagli errori commessi nella prima frazione. Abbiamo analizzato a fondo quei 45 minuti in questi giorni perché fanno parte di un percorso di crescita obbligato. Tuttavia, è dalla ripresa del "Maradona" che voglio ripartire: quella è l'Atalanta che voglio vedere. In questi giorni di allenamento i ragazzi mi hanno dato risposte straordinarie: ho visto concentrazione, grande partecipazione e una motivazione feroce. Sono i primi a stare male per i risultati che non arrivano e proprio per questo sono sicuro che ci serve solo una scintilla per infilare davvero il nostro cammino insieme. Quella fiamma dobbiamo accenderla noi, già da domani».

Determinazione e voglia di riscatto sono ingredienti fondamentali, ma di fronte ci sarà un avversario di caratura internazionale. Come si affronta questo Eintracht Francoforte?
«L'Eintracht è una squadra forte, e lo dico con cognizione di causa. Bisogna nutrire un grande rispetto per loro: stanno facendo benissimo in Bundesliga, dove occupano il sesto posto, segnano una valanga di gol e giocano un calcio propositivo. Inoltre, nel loro stadio, spinti da un pubblico caldo, si esaltano. Sappiamo che il rispetto è doveroso, ma noi non siamo venuti qui per fare le comparse. Siamo qui per disputare una partita di intensità e di sacrificio totale. Voglio rivedere l'entusiasmo e la voglia di aggredire l'avversario che abbiamo mostrato nel secondo tempo di Napoli. La preparazione è stata meticolosa, abbiamo lavorato bene e sono certo che i ragazzi daranno l'anima per una grande prestazione».

Sarà una partita importante per la classifica, ma speciale per l'atmosfera: il gemellaggio tra le due tifoserie renderà il clima unico. Quanto conta questo fattore per voi?
«È un aspetto bellissimo del calcio. Questo gemellaggio storico tra le due tifoserie crea un clima di festa che ci rende felici e orgogliosi. Sappiamo che arriveranno tantissimi bergamaschi qui a Francoforte per sostenerci. Noi li aspettiamo a braccia aperte, ma il modo migliore per onorare la loro presenza non è solo partecipare alla festa sugli spalti, ma regalare loro una grande soddisfazione sul campo. Vogliamo che tornino a casa orgogliosi di noi».

Chiudiamo con una nota personale. Per Raffaele Palladino, al primo anno in una piazza così esigente e in una vetrina così prestigiosa, che partita sarà quella di domani?
«Credetemi se vi dico che non guardo affatto il lato personale. Il mio "io" non conta, conta solo il "noi". Penso esclusivamente alla squadra e al bene del gruppo. Alleno una formazione che negli anni ha scritto pagine importanti in Europa e vedo quotidianamente come questi ragazzi lavorano: per l'impegno, il sacrificio e la dedizione che ci mettono, meritano una soddisfazione vera. Meritano di trovare quella scintilla per ripartire forte. Sono sicuro che, restando uniti, riusciremo a fare grandi cose insieme».

Palladino si fa scudo e lancia la squadra. Nessun personalismo, solo la ricerca ossessiva di quella prestazione collettiva che possa sbloccare mentalmente un gruppo dal potenziale enorme. A Francoforte, l'Atalanta cerca se stessa attraverso gli occhi del suo allenatore.

© Riproduzione riservata

Sezione: Champions League / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 19:58
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print