Se l'Atalanta brilla nella notte di Francoforte, gran parte della luce passa dai piedi educati e dall'intelligenza tattica di Charles De Ketelaere. Il belga, pedina imprescindibile nello scacchiere di Raffaele Palladino, ha offerto una prestazione totale: qualità nelle giocate, ma anche un sacrificio in fase di non possesso che ha sorpreso per continuità e dedizione. In Mixed Zone, con la serenità di chi sa di aver compiuto un passo importante, CDK analizza il 3-0 all'Eintracht non come un punto di arrivo, ma come la certificazione di uno status europeo ormai consolidato. Tra i movimenti a tutto campo richiesti dal nuovo tecnico e il legame indissolubile con la tifoseria, ecco il pensiero del numero 17 nerazzurro. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Charles, questa vittoria ha il sapore della consacrazione internazionale per il nuovo corso. Che segnale lancia l'Atalanta con questa prestazione dominante in uno stadio così difficile?
«Non so se sia una consacrazione, ma certamente oggi abbiamo dimostrato in modo inequivocabile che possiamo far male a qualsiasi squadra. Se guardiamo il nostro cammino, abbiamo già ottenuto due vittorie pesanti in trasferta su campi estremamente difficili e ostici. Questo dato non è casuale: deve aiutarci a entrare in campo con la mentalità e la fiducia giuste anche nelle prossime sfide. Secondo me, giocando con questa intensità e qualità, abbiamo la potenzialità per fare punti in ogni singola partita. Dobbiamo solo avere la piena fiducia nei nostri mezzi, credere che possiamo farlo sempre».

Tatticamente ti abbiamo visto svariare molto, toccando zone del campo diverse rispetto al passato, spesso allargandoti a sinistra per poi rientrare. Ti senti più libero all'interno dello schema disegnato da mister Palladino?
«Non so dire se il termine corretto sia "più libero", perché ci sono comunque compiti precisi da rispettare. Però è vero che svariamo molto. Sicuramente, dopo aver trovato il gol del vantaggio, tutta la squadra ha beneficiato di un'energia diversa, quella giusta, e di una fiducia che ci ha permesso di continuare a spingere e muoverci con fluidità. Anche nel primo tempo, pur avendo sbagliato qualche occasione di troppo sotto porta, si vedeva chiaramente che "c'eravamo", che eravamo dentro la partita. Mantenere quella presenza mentale è stato l'aspetto più importante».

Impossibile non citare la cornice di pubblico: un gemellaggio storico, una festa di sport e un settore ospiti gremito che vi ha spinto per novanta minuti. Quanto conta questa unione per voi in campo?
«È stato bellissimo, davvero. Erano in tanti, si sentivano forte e hanno creato un'atmosfera incredibile. Anche al fischio finale si è visto chiaramente quanto questa vittoria faccia bene a loro, oltre che a noi. Vedere questa gioia nei loro occhi è fondamentale. È bello, anzi è decisivo, essere uniti così: squadra e tifosi che viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda rendono tutto più speciale».

Un talento cristallino al servizio del collettivo. Charles De Ketelaere conferma di essere l'ago della bilancia tecnica della Dea: quando lui si accende e trova la giusta connessione con l'ambiente, l'Atalanta diventa una macchina capace di imprese europee memorabili. La sfida, ora, è replicare questa magia ogni domenica.

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Sezione: Primo Piano / Data: Gio 27 novembre 2025 alle 00:08
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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