Ci sono partite che vivono di tattiche, strategie e classifiche, e poi ci sono quelle che vivono di emozioni, ricordi e passioni immortali. Fiorentina-Atalanta, stavolta, è molto più della semplice sfida di domani al Franchi: è una carezza del destino, un regalo speciale a Emiliano Mondonico, il "Mondo", che ci ha lasciati esattamente sette anni fa.
Chissà quale sarebbe stata la scelta di Emiliano stavolta. Quella di domani è infatti la partita dei suoi due grandi amori calcistici, due mondi in apparenza distanti, eppure entrambi così vicini al suo cuore. Fiorentina e Atalanta erano per Mondonico qualcosa di più che semplici squadre allenate: erano parti di sé. La prima, amata da tifoso fin da bambino grazie a una polo viola regalata dalla mamma che divenne inconsapevole scintilla di una passione eterna; la seconda, vissuta con l’orgoglio di un uomo che aveva dato tutto, riuscendo a portare Bergamo fino alle notti d’Europa.
Mondonico era così, ostinatamente controcorrente, uomo che amava le storie difficili e che non si tirava indietro di fronte a niente e nessuno. Un "indiano contro i cowboy", come amava definirsi e ricorda L'Eco di Bergamo, capace di confessare il suo amore per la Fiorentina anche quando era sulla panchina nerazzurra. Nel calcio, mondo di finzioni diplomatiche e ipocrisie da copione, lui non aveva paura di essere autentico.
Oggi, immaginando Fiorentina-Atalanta e ripensando a Mondonico, viene da chiedersi: per chi avrebbe tifato il Mondo? Probabilmente avrebbe sorriso, sotto i suoi baffi ormai iconici, e avrebbe dato la risposta di sempre: "Tifo per chi ha più bisogno dei punti". Ma forse, stavolta, con la sua Dea che insegue un sogno chiamato scudetto e la sua Fiorentina lontana dai grandi obiettivi, si sarebbe concesso di credere nella favola più bella, quella impossibile, la sua preferita.
La partita di domani non sarà dunque solo Fiorentina contro Atalanta. Sarà un derby dell’anima che attraversa i sentimenti di chi non ha mai dimenticato l’uomo e l’allenatore. Una sfida speciale che ci ricorderà quanto, in fondo, il calcio sia fatto soprattutto di cuori e di passioni che non muoiono mai. Proprio come il ricordo del Mondo.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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