È ufficiale, il dado è tratto. L'Atalanta ha scelto Ivan Juric per il dopo-Gasperini, puntando tutto sulla continuità di un progetto che ha raggiunto vette straordinarie, forse irripetibili, sotto la guida del tecnico di Grugliasco. Ma la decisione, presa dopo settimane di confronti, riflessioni e un ballottaggio finale con Thiago Motta e Raffaele Palladino, non ha fatto brillare gli occhi della piazza nerazzurra. Anzi, i tifosi bergamaschi, solitamente abituati a sposare con entusiasmo le decisioni della proprietà, stavolta hanno manifestato chiaramente il proprio scetticismo, come rivelato dall’eloquente sondaggio pubblicato su TuttoAtalanta.com.

Juric raccoglie l'eredità pesante di un allenatore che non è stato semplicemente un tecnico, ma un simbolo assoluto del calcio bergamasco. Gasperini ha portato l'Atalanta ai vertici del calcio europeo, e la scelta di puntare su Juric sembra la naturale prosecuzione di una strada già tracciata: pressing alto, calcio intenso, attenzione spasmodica ai dettagli tattici. Una sorta di Gasperini 2.0, con qualche variazione sul tema.

Nonostante la coerenza di fondo, però, la scelta resta controversa, e i dubbi non mancano. Juric non arriva certo da annate memorabili: la breve esperienza romana si è conclusa senza lasciare traccia, e l'ultima stagione, quella inglese, è stata addirittura segnata dalla retrocessione con il Southampton. Non proprio il miglior biglietto da visita, insomma, soprattutto se confrontato con il curriculum più brillante dei due competitor diretti. Thiago Motta, al netto delle difficoltà juventine, ha comunque accumulato esperienza ad alti livelli, mentre Raffaele Palladino è reduce da stagioni straordinarie, prima alla guida del Monza e poi con la sorprendente qualificazione europea della Fiorentina.

Certo, a favore del tecnico croato giocano elementi non trascurabili: la sintonia col direttore sportivo Tony D'Amico, già collaudata negli anni veronesi, può rappresentare una garanzia sul mercato e nelle scelte tecniche. E poi, Juric ha mostrato nel corso della sua carriera un'indubbia capacità di valorizzare i singoli: giocatori come Bremer e Buongiorno al Torino, così come Dimarco e Barak al Verona, devono moltissimo alla sua visione calcistica. E proprio questo potrebbe essere il fattore decisivo: la rinascita definitiva, ad esempio, di un talento come Lazar Samardžić, fino ad oggi utilizzato con il freno a mano tirato, potrebbe diventare il primo grande acquisto della nuova gestione nerazzurra.

La proprietà americana, guidata da Pagliuca, e la famiglia Percassi hanno preso una decisione forte e coerente. Forse non il nome altisonante che la piazza sperava, forse non la figura internazionale che qualcuno invocava, ma certamente un allenatore pragmatico, affamato e determinato. Le perplessità restano, il sondaggio lo conferma, ma sarà il campo a scrivere una nuova storia. E allora spetterà proprio a Juric convincere Bergamo che il dopo-Gasperini non è un passo indietro, ma il primo passo verso una nuova, affascinante avventura nerazzurra.

Sezione: Copertina / Data: Sab 07 giugno 2025 alle 12:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print