C'è una statistica che più di altre spiega il segreto dell'Atalanta di quest’anno, ed è una sorpresa per chi ha sempre associato la squadra di Gasperini a gol e spettacolo offensivo. Con appena 30 gol incassati in 33 partite, i nerazzurri hanno costruito una difesa da grande squadra, seconda solo al Napoli, fermo a quota 25 reti subite.
UN MURO, NONOSTANTE TUTTO
La solidità della retroguardia bergamasca stupisce ancor di più se consideriamo l'infinita emergenza affrontata nel reparto arretrato durante tutta la stagione. Kolasinac e Scalvini, perni fondamentali del sistema gasperiniano, sono stati messi fuori gioco da gravi infortuni al ginocchio; il secondo, addirittura, ha subito anche un intervento chirurgico alla spalla. Come se non bastasse, praticamente nessuno degli uomini del reparto difensivo è stato risparmiato dagli stop fisici: Djimsiti, Toloi, Kossounou e Hien hanno saltato, a turno, diverse partite.
LA MOSSA VINCENTE
A San Siro, nella vittoria pasquale contro il Milan, la Dea ha dovuto reinventare Raoul Bellanova – esterno puro di vocazione – come braccetto di destra nella difesa a tre. L’esperimento è stato un successo clamoroso: Bellanova ha annullato Rafael Leao e poi, quando è stato riportato in fascia, ha addirittura offerto l’assist decisivo a Ederson. Un segnale della duttilità tattica e mentale di questo gruppo, forgiato sapientemente da Gasperini.
NUMERI CHE PARLANO CHIARO
Guardando più da vicino i numeri - approfondisce primabergamo.it -, l'impresa difensiva dell'Atalanta assume un valore ancora maggiore. Dei 30 gol subiti, infatti, ben 9 sono arrivati in appena tre incontri: 6 nelle due sfide con l’Inter e 3 nella trasferta con il Napoli. Questo vuol dire che nelle restanti 30 partite, i nerazzurri hanno incassato soltanto 21 reti, confermando una tenuta da big assoluta. Altro dato significativo sono i "clean sheet": 14 in totale, a un passo dai 15 ottenuti da Juventus e Napoli, attualmente al comando di questa speciale classifica.
DAL DNA OFFENSIVO ALLA FORZA DIFENSIVA
Questa trasformazione della squadra bergamasca, passata in pochi anni dall’essere una macchina offensiva con numeri da record a un modello di equilibrio tattico, è forse l'ultimo capolavoro di Gasperini. Una crescita che conferma quanto l'allenatore piemontese abbia saputo adattarsi e rinnovarsi continuamente, rendendo l'Atalanta non solo bella da vedere, ma anche incredibilmente solida.
IL SEGRETO È IL GRUPPO
Gasperini, in diverse occasioni, ha sottolineato il lavoro straordinario fatto dai suoi ragazzi: «Quello che stiamo facendo non è normale. Abbiamo affrontato emergenze continue, eppure siamo ancora qui, in lotta per traguardi importanti». Parole che fotografano al meglio la realtà atalantina, capace di far fronte a ogni difficoltà con spirito collettivo e determinazione.
Questa ritrovata solidità difensiva potrebbe essere il fattore decisivo per confermare ancora una volta l’Atalanta nell’Europa che conta. Un’eredità che Gasperini potrebbe lasciare al suo successore, chiunque esso sia, come patrimonio tecnico e mentale prezioso.
In fondo, la grandezza di una squadra si misura anche dalla capacità di cambiare pelle, e l’Atalanta versione 2025 ha dimostrato di saperlo fare con una forza che pochi avrebbero immaginato. Una rivoluzione silenziosa che parla con i fatti e che oggi, a cinque turni dal termine, può valere una stagione intera.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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