E' intervenuto in conferenza stampa Luciano Spalletti dalla sala stampa della Veltins-Arena di Gelsenkirchen dove ha commentato la sfida di questa sera contro la Spagna.
Si continua su questa strada?
"Su questo non ci sono dubbi e convincere i calciatori diventa facile nel senso che noi abbiamo probabilmente recuperato male. Eravamo un po' pesanti, c'è stata troppa differenza da un punto di vista della brillantezza, se non hai la stessa gamba degli altri poi le scelte non le puoi fare con la stessa velocità, con gli stessi tempi di reazione. Se non hai questa brillantezza e sei compassato di fronte a un avversario che ha questa qualità tecnica poi vai a perdere di velocità, qualsiasi possibilità di reazione. Loro avevano una gamba migliore, i tempi di reazione sono stati differenti, e questo poi ti porta a essere vittima delle riaggressioni, ti porta a sbagliare innumerevoli passaggi facili".
Come ti spieghi questa mancanza di freschezza?
"Probabilmente dovevo farli recuperare di più, dovevo dargli più giorni di recupero, gli abbiamo dato un giorno e mezzo. Oggi è stata troppo netta la differenza, siamo sempre stati lunghi e loro ci hanno creato problemi oltre a quello che è il risultato. Quando non riesci mai a essere corto sia nelle discese sia nelle salite, aumenta la frenesia. Non siamo stati fluidi, quando s'è recuperata la palla abbiamo avuto difficoltà a giocarla e ogni volta che s'è ripresa s'è rimessa in discussione subendo la loro riaggressione. Abbiamo sbagliato innumerevoli passaggi facili".
La Spagna è l'Italia che lei vorrebbe?
"La Spagna la vorrebbero copiare tutti per modo di giocare, è da più tempo che fa un calcio fatto bene. Io devo riuscire a far capire l'importanza di fare la partita ad armi pari, perché tanto se ti metti lì alla lunga la perdi e poi devi ribaltare il concetto di squadra. Devi fare una squadra di corsa che non palleggia ma questo non è un calcio che mi piace fare, mi rimane difficile anche insegnarlo, per fare quello sono la persona meno adatta. dobbiamo rigiocare la palla come fatto nelle ultime due partite e tentare di prenderlo noi il pallino in mano. E' l'unico modo. Stasera eravamo lunghi come squadra, eravamo poco reattivi e poco capaci di fare scelte anticipate. Sotto questo aspetto mi aspettavo il tentativo di fare qualcosa di più, ma io credo che le gambe abbiano condizionato molto questa partita e quella è la cosa da mettere apposto, tutto il resto è conseguenza".
Emotivamente che risultato è? Che partita è stata per voi?
"E' un risultato che hanno meritato, al di là della differenza di un solo gol. Hanno meritato di vincerla, noi non siamo mai stati dentro la partita a eccezione dei venti minuti finali. Non siamo mai riusciti a creare situazioni di contesto di gioco corrette per confrontarci con un calcio di questo livello".
Le gambe non hanno girato, ma la squadra negli ultimi venti minuti ha giocato meglio. Qualche singolo ti ha deluso?
"E' evidente che tutta la squadra non ha girato, siamo stati sotto al nostro livello in diversi se si va a fare un'analisi individuale. Anche quando abbiamo tentato di giocarla la partita le nostre reazioni sono state sempre compassate, lunghe. E poi da ultimo Retegui e Raspadori hanno pressato in maniera più forte e quindi c'è stata la possibilità di recuperare qualche palla più alta. Io probabilmente dovevo cambiare qualcosa per quello che s'è visto, ma non è dipeso solo da un paio di giocatori. Quando ci sono stati 4-5 giocatori più freschi s'è visto che riuscivamo a incastrarci meglio contro la Spagna. Se non riesco a prendere la partita in mano la differenza diventa ancora più evidente, se non li logori e non li fai ripiegare poi fai più fatica".
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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